Infine: Emanuele Zoppellari Perale legge L’eternità viene dagli astri di Auguste Blanqui, irriducibile rivoluzionario e cosmologo fatalista. “La tesi di Blanqui sembra smentire qualsiasi proposito di rivoluzione. Come aveva visto Benjamin, queste ‘riflessioni ingenue da autodidatta’ sono lo scacco matto all’élan rivoluzionario, producono ‘une vision d’enfer’, una rassegnazione senza speme, il peggior fatalismo concepibile. ‘L’eterno ritorno smaschera il mito del progresso’, commenta Fatica. Per il rivoluzionario, infatti, ‘L’ingranaggio delle faccende umane, a differenza di quelle dell’universo, non dipende affatto dal fato. Esso è modificabile a ogni minuto’: sono parole di un Blanqui più giovane, non ancora arresosi alle stelle. Ma che cos’è il miglioramento della condizione umana rispetto alla morte del sole? Che cos’è l’insurrezione, fosse anche planetaria, di fronte alle rivoluzioni cosmiche delle galassie in collisione? E che cos’è ogni cosa al cospetto della ripetizione eterna per cui ogni fatto avviene, è già avvenuto e sempre avverrà mentre, da qualche altra parte, è vero anche l’opposto? Sempre, mai, non ancora: amminicoli da canzonetta amorosa”.
LA PAROLA DELLA SETTIMANA
Rastremare v. tr. [der. di stremo, estremo, col pref. ra-] (io rastrèmo, ecc.). – Nel linguaggio architettonico, ridurre il diametro di una colonna dal basso verso l’alto e, per estens., ridurre le dimensioni trasversali di strutture portanti (piedritti, pilastri, muri): r. una colonna, un muro; nell’intr. pron.: i pilastri dell’atrio si rastremano verso il soffitto. Con sign. analogo, in varie tecniche, ridurre le dimensioni trasversali: r. un pezzo meccanico, le ali di un aereo. |