News
28 Settembre 2023The matter with antimatter
29 Settembre 2023di Pierluigi Piccini
Tutto ciò che può servire a fare chiarezza è meritorio, ma è altrettanto degno di lode essere, come rappresentanti delle istituzioni, sopra le parti. Invece nel caso del Biotecnopolo e del Centro Nazionale Anti Pandemico si ha la sensazione che a determinare mosse e contro mosse, colpe e giustificazioni, sia il “gioco” della politica, con un unico soggetto intoccabile: il solito e unico “luminare”. Si, proprio la politica, quella che da una parte, dopo la duplice sconfitta elettorale, si sente scippata di un “suo progetto” e quell’altra che ha vinto le elezioni e, quindi, ha l’onere della gestione e della realizzazione con tutte le contraddizioni tra partiti e territori che si porta dentro. Chi ne sa davvero poco sono gli eventuali beneficiari sociali, ammesso che questo giovamento ci sia davvero. Ma vediamo: siamo proprio sicuri che quello in essere sia un cda del tutto nuovo? Che non ci sia rimasto anche qualcuno della precedente compagine? Non sembra, inoltre, a leggere gli articoli che lo statuto e i regolamenti siano già definiti, ma ci sia una revisione in corso. Magari, fare qualche domanda ai sindaci revisori non sarebbe male. L’aspetto, comunque, che salta prepotentemente agli occhi è lo scollamento generale dei vari livelli interessati alla vicenda tra di loro e tra di loro e l’esterno. Scollamento che al momento non trova nessuno capace di tirare le fila: il cda vive con un certo fastidio e supponenza il rapporto con il livello locale, impegnato com’è tra i vari ministeri, Milano e Roma, per cui tutto il resto sa di provincia. Forse c’è del vero in questo atteggiamento, perché la provincia non è politicamente autorevole avendo delegato il suo ruolo a tecnici che non si sono accontentati di esercitarlo nei limiti delle singole competenze, ma andando molto oltre. C’è uno scollamento, inoltre, tra Tls e lo stesso cda della Fondazione per il Biotecnopolo, per non parlare, poi, del “luminare” libero di muoversi come crede senza far capire bene a vantaggio di chi e di cosa… ma certo. che stupido: della scienza! Rimettere la palla al centro non sarà facile: le spinte centrifughe sono molte cosi come gli interessi in campo. La situazione mi ricorda un vecchio sketch di Benigni sulla situazione nel Medio Oriente. Di cosa ci sarebbe bisogno? Di chiarezza e trasparenza sicuramente, di sapere cosa vuole la Città da questo settore (una visione strategica) e su quali forze interessate fare affidamento, su come creare ricchezza diffusa e non concentrata in poche mani, capire le ricadute innovative negli apparati economici e sociali del territorio. Ma soprattutto sottoporre a verifica il progetto originario, cosa mai fatta, essendo stato proposto e capito come grande occasione, con tanti soldi da parte dello Stato e tanta occupazione, così tanta che avrebbe sostituito la crisi del Monte dei Paschi. Argomenti da campagna elettorale (ma così all’epoca è stato venduto il progetto, e su questo le responsabilità sono chiare) che oggi necessitano di riportare tutto nelle sue reali coordinate, valutare le concrete potenzialità industriali e scientifiche e smetterla con i sogni, perché di sogni, di narcisismo e di chiacchiere abbiamo la testa piena di vento.
Gruppi Pd Siena e Progetto S.i.e.n.a: “Esiste sempre il Biotecnopolo?”
I due gruppi consiliari presentano interrogazione urgente, che però sarà discussa solo tra un mese: “A tredici mesi dallo Statuto non c’è traccia di attività di concreto avvio di due progetti strategici per il futuro di Siena”