Il Punto 23/06/2023
24 Giugno 2023“Daniela non conosce nessuna vergogna”
24 Giugno 2023
Alessandra Arachi
ROMA Elly Schlein , segretaria del Pd, continua a guardare a Giuseppe Conte, leader dei Cinque Stelle, per costruire la rete delle alleanze. Si sono incontrati giovedì sera in Molise, in vista del voto per la Regione. Si incroceranno di nuovo oggi a Roma, per la manifestazione in difesa della sanità pubblica organizzata dalla Cgil. E stavolta con loro ci sarà anche il presidente del Pd, Stefano Bonaccini, che finora ha guardato con una punta di scetticismo a un’ipotetica intesa tra Pd e M5S: «Non basta il M5s per battere la destra», ha commentato.
Non per contrapporsi alla visione della segretaria, non in maniera formale perlomeno: «Elly Schlein non può essere messa in discussione dopo tre mesi», ha detto infatti, ma ha poi subito puntualizzato: «Elly Schlein è legittimamente segretaria. Tuttavia vorrei anche ricordare che io vinsi tra gli iscritti, e votarono 150 mila elettori, non duecento. E ho preso quasi la metà dei voti degli elettori alle primarie». La considerazione finale è un monito, per tutti: «Siamo seduti su un ramo che se lo tagliamo cadiamo tutti insieme, altro che solo qualcuno. Quello non mi appartiene, chi mi conosce sa che non mi appartiene. Detto questo credo che in un grande partito viva una pluralità di idee». Le idee ci sono, lo spirito di coesione meno. La segretaria del Pd non ha mai pensato che stringere l’accordo politico con Conte fosse sufficiente per fare muro contro l’attuale maggioranza alle prossime elezioni amministrative e a quelle europee del 2024. E ieri è stato Marco Furfaro, a lei molto vicino, a ribadirlo: «Dal Pd c’è un atteggiamento unitario». Ma come si mettono tutte insieme quelle opposizioni così distanti che vanno da Matteo Renzi a Nicola Fratoianni? «Bisogna trovare punti comuni sui contenuti», è l’intento dichiarato sia da Schlein sia da Bonaccini. E Marco Furfaro aggiunge: «Servirà tanta pazienza e tanta umiltà». A Bonaccini sembra non mancare né la pazienza né l’umiltà, ma a vincere è una visione molto pragmatica: «Teniamo presente che un conto sono le elezioni amministrative e un altro le politiche nazionali». In Molise le alleanze sui programmi hanno funzionato, anche se nemmeno in questo caso c’è stato verso di coinvolgere il Terzo polo. Carlo Calenda, leader di Azione, è disposto a discutere su temi specifici come la sanità pubblica. Ma resta fermo sul no ad un’alleanza con il M5S.