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21 Ottobre 2022In Toscana arrivate oltre 23 mila domande. E mancano 4 giorni al termine
Giulio Gori
In Toscana c’è un boom di richieste per il nuovo «bonus psicologo», il contributo stanziato dal governo per aiutare chi ha bisogno di assistenza a sostenere le spese. Secondo l’Ordine degli psicologi della Toscana sono già oltre 23 mila le richieste arrivate all’Inps da cittadini della nostra regione, quando ancora mancano quattro giorni alla scadenza per le domande, prevista per lunedì prossimo. Ma l’Ordine denuncia che «in troppi rimarranno tagliati fuori».
Dei 25 milioni di euro stanziati dal governo a livello nazionale, alla Toscana dovrebbe infatti spettare poco più di 1 milione e mezzo. Col risultato che, i bonus, da 200, 400 e 600 euro a seconda della fascia di reddito Isee (fino a 50 mila euro), facendo una media ipotetica di 400 euro a persona, finirebbero nelle tasche di meno di 4 mila richiedenti. Di fatto, in ventimila, quasi tutti, ne resterebbero tagliati fuori. «Purtroppo — denuncia la presidente dell’Ordine degli psicologi della Toscana, Maria Antonietta Gulino — i fondi non basteranno per tutti, ma solo per un ridotto gruppo di persone. In troppi rimarranno tagliati fuori e questo rappresenta una beffa per i cittadini, che di fronte a un’esplicita richiesta di aiuto non trovano la necessaria risposta. Ci auguriamo che nella programmazione del Governo si tenga conto di una situazione di rilevanza assoluta, e si valuti lo stanziamento di nuove risorse a lungo termine. Siamo di fronte anche a un importante cambiamento culturale, in cui chiedere aiuto per il proprio benessere viene percepito finalmente come un atto positivo e prioritario, senza alcuno stigma».
Gulino spiega che la pandemia, come hanno rilevato tutte le società scientifiche del settore, ha aumentato il malessere psicologico delle persone, a causa della malattia, dei decessi, dell’isolamento sociale dovuto al lockdown: «L’assetto della psiche delle persone è molto peggiorato». Ad aver fatto domanda, aggiunge, sono soprattutto i giovani tra i 18 e i 35 anni, «perché sono quelli che hanno sofferto di più le conseguenze psicologiche della pandemia, perché non vivono il chiedere aiuto a uno psicologo come un motivo di stigma sociale in un cambiamento culturale enorme rispetto al passato, e perché hanno più dimestichezza con le piattaforme informatiche necessarie per fare la richiesta».
Per l’Ordine degli psicologi, la decisione di introdurre per la prima volta bonus va guardata in chiaro scuro: «Il governo ha deciso di recepire il disagio della popolazione con una formula che non ci sembra lo strumento più adatto, somiglia molto al bonus monopattino che finisce per spettare a chi arriva prima o a chi è più fortunato degli altri — dice ancora Gulino — i soldi stanziati, poi, non sono abbastanza, ma credo che il ministro della Salute sia il primo ad essere sorpreso da questa risposta così importante da parte dei cittadini. C’è di buono, in attesa che il bonus riceva maggiori finanziamenti, che per la prima volta un governo si fa carico di questo tipo di problema, ormai diventato sociale, con un’iniziativa così importante anche se insufficiente».
Per la psicologa pratese servirebbero iniziative più strutturali, destinate a tutta la popolazione che ha bisogno di assistenza per difficoltà di natura psicologica. E la risposta potrebbe arrivare dalla Regione Toscana, con la proposta del consigliere Pd Andrea Vannucci — che attende l’approvazione del Consiglio — per istituire lo psicologo di base, una figura ricalcata sul modello del medico di famiglia: «Lo psicologo di base prenderebbe servizio nelle future case di comunità. Magari, con un servizio del genere, si potrebbero creare lunghe liste d’attesa, ma il vantaggio è che sarebbe accessibile a tutti».
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