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La stretta Bce e i timori di recessione. Crolla Wall Street. In Italia creati 900 mila posti
M.Sab.
La Bce che finora non ha esplicitato alcuna nuova misura di protezione contro l’esplosione degli spread e le attese sul rialzo dei tassi che verrà deciso domani dalla Fed dopo i dati dell’inflazione Usa ancora altissimi — a maggio il balzo è stato dell’8,6% su base annua — hanno causato nuovi scossoni sui mercati azionari: la Borsa di Milano ha chiuso con una perdita dell’indice Ftse Mib del 2,79% a 21.918 punti (dopo il -5,1% di venerdì scorso) e torna sui livelli di febbraio 2021.
Del resto l’avvio di settimana è stato di violenti ribassi sui mercati azionari di tutto il Vecchio continente: Amsterdam ha chiuso in calo del 3%, Parigi del 2,6%, con Francoforte e Madrid negative di due punti percentuali e mezzo. In perdita dell’1,5% anche Londra. Lo scivolone finale dell’indice Stoxx 600, che raggruppa i principali titoli azionari europei, è stato del 2,4%, che si traduce in 235 miliardi di capitalizzazione «bruciati» in una sola seduta. Piazza Affari accusa un calo di capitalizzazione tra i titoli principali di 15 miliardi. I principali indici di Wall Street — Dow Jones, S&P500 e Nasdaq — durante le contrattazioni sono in calo di 3-4 punti percentuali sui timori che la Fed domani decida un aumento dei tassi dello 0,75%, anziché dello 0,50% ipotizzato fino a pochi giorni fa. E intanto l’agenzia Fitch ha tagliato le stime sulla crescita mondiale 2022 dello 0,6% rispetto alle previsioni di marzo, portandole al 2,9%. La tensione è stata fortissima anche e forse soprattutto sui titoli di Stato europei: lo spread tra Btp italiano a 10 anni e il Bund tedesco di pari scadenza ha chiuso a quota 246, ritoccando i massimi da oltre due anni. In tre sedute l’aumento è stato di 70 punti. Il rendimento del Btp decennale è aumentato di 26 centesimi e ha chiuso al 4,1%, livello che riporta alla fine del 2013.
In questo profluvio di notizie sfavorevoli le uniche note positive arrivano dalle rilevazioni sul mercato del lavoro dell’Istat. Secondo l’Istituto di statistica l’occupazione è cresciuta di 905mila unità rispetto all’anno precedente su base annua e di 120mila unità nei primi 3 mesi del 2022.