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Oggi il sindaco di Campi Fossi dovrebbe annunciare la sua corsa. In pole anche Marras e Ceccarelli
Giorgio Bernardini
Per la candidatura del sindaco di Campi Bisenzio Emiliano Fossi alle elezioni politiche del 25 settembre — collegio uninominale della Piana fiorentina alla Camera — le regole sono chiare: si deve dimettere entro oggi. È evidentemente per questo che stamane il primo cittadino ha convocato la stampa nel suo municipio. Spiegherà la sua scelta, che stando alle regole prevede lo scioglimento del Consiglio comunale e un commissario prefettizio per un anno prima delle nuove elezioni nel 2023.
Il nome di Fossi, che indubbiamente ha ricevuto rassicurazioni importanti dal Pd regionale e nazionale riguardo al suo futuro, non è l’unico che avrà bisogno di una deroga al regolamento del partito, che normalmente vieterebbe la candidatura al Parlamento a sindaci di città con più di 20 mila abitanti (come Campi Bisenzio, che ha circa 46 mila abitanti) e a componenti dell’amministrazione regionale in corso di legislatura. Proprio a quest’ultima categoria appartengono i profili di Leonardo Marras, assessore regionale che sarebbe in pole per una candidatura a Grosseto, e il capogruppo dem in Consiglio regionale Vincenzo Ceccarelli, in rampa di lancio per un seggio nella sua Arezzo. Tra i nomi nuovi cresce invece la quotazione della candidatura di Benedetta Squittieri, assessora di Matteo Biffoni a Prato, per la corsa al vastissimo seggio pratese-pistoese-mugellano dell’uninominale alla Camera.
Tutti nomi che la segretaria regionale Simona Bonafè si ritroverà sulla scrivania in quello che si presenta come uno dei più complicati sabato sera della sua estate, il prossimo. Il tempo stringe e i voti che servono sono molti. Così l’eurodeputata ha chiesto a tutte le federazioni del partito toscano di inviare una rosa di nomi forti per le candidature. Una piccola lista che tenga conto della parità genere e della rappresentazione delle sensibilità nel partito, ossia delle correnti, ma soprattutto della capacità di attrarre consensi subito. Un’operazione da concludere entro il weekend, i profili saranno poi vagliati dalla segreteria regionale e scremati, per poi esser sottoposti al vaglio finale del Nazareno. Oltre al parere delle federazioni, ci sarà da tenere infine in conto quello delle due capogruppo in Parlamento, Debora Serracchiani e Simona Malpezzi, che esprimeranno invece il loro giudizio sulle ricandidature degli uscenti. Sarà dunque una domenica di fuoco, c’è da scommettere, quella in cui il volere del partito nazionale e di quelli locali s’incroceranno, prima della compilazione delle liste da effettuare martedì. Senza contare che proprio quel giorno, le decisioni del Pd dovranno fare i conti con i desiderata dei leader dei partiti eventualmente alleati, ed esser dunque sottoposte all’ultima revisione.
Sul fronte del centrodestra le acque paiono meno agitate: Fratelli d’Italia s’attrezza anche in Toscana per guidare l’alleanza con Forza Italia e Lega. Fonti della coalizione rivelano come Giorgia Meloni abbia chiesto al Consigliere regionale Francesco Torselli di scendere in campo per il Parlamento, ma di fronte alla sua volontà di continuare il suo impegno attuale — anche in vista di un ruolo da protagonista nel 2025 — sia stato indicato a capo della task force che esaminerà le candidature. Anche qui è il territorio, con i coordinamenti provinciali, a proporre. Il gruppo capitanato da Torselli vaglierà i nomi entro lunedì.