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14 Dicembre 2023Tra i 10 finalisti l‘Unione di comuni capeggiata da San Casciano. Pardini: meglio fallire che non tentare
Aldo Tani
Tra i 10 finalisti per la Capitale italiana della Cultura nel 2026 c’è soltanto la Valdichiana Senese. Non ce l’ha fatta Lucca, l’esclusa «eccellente» che sulla scia delle celebrazioni pucciniane si candidava con Viareggio e Pescaglia. A far breccia nella giuria presieduta da Davide Maria Desario il progetto «Valdichiana 2026, seme d’Italia».
A coordinarlo il direttore Filippo Del Corno, che ha coinvolto 160 realtà locali tra istituzioni e rappresentanti del mondo accademico, economico, culturale e sociale, con l’obiettivo di creare una rete di iniziative che rafforzi i servizi culturali dell’intero territorio. È la seconda volta che un’Unione di Comuni entra nella fase finale. Nel 2024 apripista fu Salerno.
«Lavorare insieme, per un territorio così vasto ed eterogeneo è molto impegnativo — ha detto Agnese Carletti, sindaco di San Casciano dei Bagni e presidente dell’Unione — ma in questi anni istituzioni e cittadini si sono convinti di quanto sia importante muoversi in rete, anche collaborando con soggetti nazionali e internazionali». La sinergia tra gli attori coinvolti — tra i testimonial Paola Turci e Francesco Bianconi dei Baustelle — è stata sottolineata anche dall’arcivescovo Augusto Paolo Lojudice.
Se nel Senese si festeggia, nella Lucchesia la sconfitta è già diventata motivo di discussione. «Rivendico e credo nella bontà del progetto. Ci abbiamo provato, mettendo insieme esperienze diverse, mentre prima c’era solo immobilismo— ha detto il sindaco Mario Pardini — Mi prendo la responsabilità di quello che è successo». Passo falso evidenziato dall’opposizione: «Il non-programma culturale di Lucca non le (ci!) ha valso nemmeno la top ten. Siamo sotto Agnone. E se la responsabilità di questo fiasco clamoroso è da ricercare tutta nella non-azione culturale della giunta Pardini, le conseguenze sono pesanti per tutti».
A contendersi il titolo insieme alla Valdichiana, Agnone (Isernia), Alba (Cuneo), Gaeta (Latina), L’Aquila, Latina, Lucera (Foggia), Maratea (Potenza), Rimini, Treviso. Le finaliste verranno convocate tra il 4 e 5 marzo per le audizioni pubbliche. La proclamazione della Capitale italiana della Cultura si terrà entro il 29 marzo.
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