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19 Aprile 2023
«Saremo attenti all’economia sociale dei territori» Siena: pronti a valutare fusioni
di Daniela Polizzi
Sarà Fabrizio Palenzona a guidare la nuova fase di Fondazione Crt fino al 2027. Lo ha deciso il consiglio di indirizzo dell’ente che lo ha eletto presidente: dieci voti contro i sette del presidente uscente Giovanni Quaglia, ottenendo così la maggioranza assoluta al primo giro, sostenuto con un ruolo importante, da Fondazione Cassa di Risparmio di Torino. «Inizierò guardando all’economia sociale dei territori del Piemonte», dice Palenzona che il territorio lo conosce bene: è stato due volte presidente della Provincia di Alessandria e due volte sindaco di Tortona. Ora lavorerà sulla progettualità per la Fondazione che il presidente uscente Quaglia consegna con un avanzo di esercizio 2022 pari a 127,2 milioni (+42,6%). E tra le maggiori novità del suo programma per la Fondazione Crt c’è la cabina di regia tra gli enti del Nord Ovest dove si concentra il 70% delle Fondazioni. Un patto di consultazione tra gli enti per intervenire sul territorio e sugli investimenti. Parte dal Piemonte «per trovare denominatori comuni, obiettivi condivisi e strategie di collaborazioni». E sarà aperto anche verso Nord Est. Sullo sfondo della nomina di Palenzona, assistito dallo studio Franzo Stevens, ci sono partite più ampie come quella del rinnovo dei vertici dell’Acri nel 2024 o del ruolo a capo del Comitato di Supporto di Cdp — di cui le Fondazioni hanno il 15,93% — ed è guidato da Quaglia.
Palenzona ha sempre sottolineato l’importanza di campioni, tra infrastrutture (l’ente ha il 5,17% di Mundys) e banche. «Come Fondazione Crt, — aggiunge Palenzona — apprezziamo il rinnovamento strategico che il presidente di Edizione, Alessandro Benetton, porta avanti in Mundys, puntando sull’internazionalizzazione, ma tenendo sempre testa e cuore in Italia». Palenzona ha anche contribuito a «costruire» Unicredit con Capitalia e Banco di Sicilia. Banche forti, quindi, sempre che restino «con solido ancoraggio all’economia dei territori». E proprio la suggestione del risiko bancario, che si è riacceso con l’idea di un ritorno di Unicredit verso Banco Bpm, ieri ha guidato il mercato. La spinta è venuta da Mps che ha pubblicato le risposte alle domande degli azionisti, in vista dell’assemblea di giovedì. «Mps è nelle condizioni di guardare a tutte le opportunità in chiave di consolidamento del settore bancario italiano, forte di una patrimonializzazione tra le più alte del sistema», ha scritto la banca. E il mercato ha subito interpretato la prossima mossa spingendo fino a +5,63% il titolo di Siena che Piazza Affari vede «sposata» a Bper (+4%). Lo spunto ha trascinato tutto il comparto bancario.