Mps, incontro sui 3.500 esodi. La metà uscirà dalle direzioni
9 Luglio 2022La riprova che Fratelli d’Italia pensa a sostituire De Mossi, ma resta in maggioranza fino all’ultimo momento
9 Luglio 2022di Pierluigi Piccini
Abbiamo scritto molto sul centrodestra e sui possibili scenari che si potrebbero aprire in riferimento alle disponibilità di De Mossi a ricandidarsi. Situazione che sarà sciolta definitivamente da lui stesso, dopo il Palio di agosto. A settembre avremo pure il candidato del centrosinistra, che sempre più sembra essere il rettore uscente Frati, voluto e supportato dal suo precedessore Riccaboni. Nel Pd, da quanto ci risulta le acque continuano ad essere agitate. È in fase di elaborazione un documento voluto dalla componente ceccuziana che non vede contrarie le altre due realtà cittadine, quelle di Dallai e di Vannini, finalizzato a contestare l’operato del Roncucci. L’obiettivo non è quello di sfiduciarlo, ma di una gestione più collegiale. Collegiale è uguale a condizionare, almeno in questa prima fase. È chiaro che se il documento dovesse andare in porto, come sembra, la Mazzarelli e tutto il suo gruppo si rafforzerebbe diventando di fatto il punto di riferimento del Pd senese. In più c’è da dire che l’eventuale candidatura Frati non sembra dispiacere a Ceccuzzi che sarebbe disponibile, a condizione di una gestione del partito collegiale, a rinunciare a quelle primarie richieste a gran voce in un recente passato. Quindi si creerebbe un’alleanza a tre, in stretto ordine alfabetico: Ceccuzzi, Frati e Riccaboni. Nulla di nuovo, anzi di molto vecchio, ma in sintonia con lo spirito più genuino di un partito che sa di avere problemi sul piano del consenso sociale e che punta, viceversa, diritto al favore elettorale con gli strumenti di una presunta gestione del potere. Presunta, perché nel frattempo molta acqua è passata sotto i ponti, le domande sociali sono diventate sempre più complesse. Quindi, tornare al già visto non è nelle corde degli elettori, come le ultime elezioni hanno dimostrato. Del resto nulla di diverso da quello che lo stesso centrodestra sembra voglia mettere in campo, forti, a loro dire di avere un sindaco uscente. Forti, oggi come oggi sembra un termine eccessivamente benevolo nei confronti di De Mossi. Insomma due facce della stessa medaglia. Medaglia che piace anche al segretario nazionale, Letta, visto che i suoi interessi si rivolgono sempre al mondo accademico o vicino ad esso, anche quando si parla di improbabile candidatura femminile a Siena alternativa, poi mica tanto, a Frati. E le proposte da lui stesso fatte (Letta) si rivolgono a piccoli e ristretti centri di potere, come quelli legati al Biotecnopolo. Proposte che non tengono conto della complessità propositiva del territorio senese, anche in questo settore e della domanda sociale che questo porta con se. Il tentativo, viceversa, che cercherà di fare il Polo Civico con il suo candidato Pacciani è di rompere questi vecchi meccanismi e di liberare energie. Del resto qualcosa di nuovo si sta già muovendo proprio in ambito accademico, vedremo cosa succederà, ma è certo e chiaro che la realtà ha una dinamica tutta da interpretare e rappresentare che non rientra più negli schemi tradizionali.