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Gli azzurri pronti a votare la proposta di legge di Giachetti, attesa alla Camera tra oggi e domani Mentre in Senato il dl Nordio arriverà in aula (con il voto di fiducia) la prossima settimana Sul mercato nuova bozza in 32 articoli
Divisioni in serie: dopo il ddl Concorrenza, tornano sulla graticola le carceri. FI vuole attenuare il decreto Nordio ma le sue proposte restano nel cassetto. Le opposizioni lasciano la commissione (e chiedono il voto segreto alla Camera sulla liberazione anticipata)
Roma
Se per la Lega il motivo di scontro con FdI, il più recente almeno, è il ddl Concorrenza (saltato lunedì per l’impuntatura di Matteo Salvini sulle concessioni autostradali), per Forza Italia gli attriti con la compagine della premier si palesano assieme al nodo carceri. Che gli azzurri non siano soddisfatti del testo di Nordio non è un segreto, così come non lo è la loro buona disposizione verso la proposta di legge di Roberto Giachetti di Iv: « L’abbiamo detto in tutti i modi», ha spiegato ieri un big del partito. Ma poiché Palazzo Chigi potrebbe voler imporre un ordine di scuderia per non votarlo, ad agevolare l’apertura di FI, e forse anche di altri esponenti del centrodestra, ieri è arrivata la mossa delle opposizioni, che hanno scritto al presidente Lorenzo Fontana chiedendo il voto segreto per emendamenti, articoli e voto finale sulla pdl (in arrivo in aula tra oggi e domani). Tutte tranne il M5s, che ha invece annunciato una sua proposta.
A Palazzo Madama, intanto, dove il testo di Nordio è in discussione in commissione Giustizia, il centrosinistra, stavolta anche con i pentastellati, ha abbandonato i lavori dopo il parere negativo del governo a tutti gli emendamenti delle opposizioni. Mentre quelli di FI sono stati accantonati. Già in mattinata la minoranza aveva chiesto il ritiro del provvedimento, dopo le numerose modifiche che «di fatto», ha osservato il senatore dem Alfredo Bazoli, «hanno introdotto 14 nuovi articoli » rendendo «impossibile il lavoro dei commissari». In ogni caso Maurizio Gasparri ha promesso che al massimo entro la prossima settimana il decreto arriverà in aula e che la fiducia è «molto probabile». A suo dire «non c’è nessun emendamento svuota carceri», piuttosto «ci sono misure sulle quali siamo pienamente d’accordo, presentate in maniera distorta dai professionisti della disinformazione ». Per quanto riguarda «la proposta di modifica presentata da Pierantonio Zanettin» che «prevede la semilibertà per chi ha una pena anche residuale inferiore ai 4 anni» (tra quelle accantonate e gradite anche ai dem), la soluzione sarebbe di «affidare la questione alla valutazione del giudice». Un deputato del partito, però, si è detto convinto che serva un cambio di passo più deciso e che non si possa sempre tornare ad affidare a un magistrato queste decisioni. FI andrà avanti per la sua strada, ha fatto capire, anche sulla proposta di Giachetti e anche se questo dovesse scontentare Giorgia Meloni: «Va bene umanizzare il carcere e creare condizioni migliori di detenzione – ha argomentato – ma ogni giorno leggiamo di tragedie tra i detenuti: vanno tirarti fuori, escludendo i reati più gravi». Insomma, in un modo o nell’altro, votando il testo di Giachetti o con una modifica importante al dl Nordio, gli azzurri proveranno a ottenere ciò che vogliono.
Il problema per FdI non è da poco e anche al netto delle titubanze dei forzisti, la battaglia in commissione si è dimostrata piuttosto dura. Ieri Bazoli ha chiesto un’informativa urgente al Guardasigilli, puntando il dito sulle strutture in cui «i minori vengono costretti a vivere dietro le sbarre con le proprie madri». Mentre Ilaria Cucchi, sorella di Stefano e sentraice di Avs, ha definito il governo «fascista» per lo stesso motivo. Il quadro di confusione generale ha mandato in tilt la maggioranza, che ha proposto e poi ritirato un altro emendamento, quello per introdurre nuove strutture Rems (destinate alla detenzione di persone con disturbi mentali). Un’idea che ha suscitato perplessità anche nel centrodestra, confermando la delicatezza del decreto.
Il fronte concorrenza non è meno rischioso e ieri sera è circolata la bozza che dovrebbe finalmente arrivare sul tavolo del prossimo Consiglio dei ministri. Il rebus sulle autostrade, quello che pare abbia fatto saltare il banco con la Lega, dovrebbe essere risolto comprendendo quindi tutti gli ambiti attesi da Salvini (la durata massima prevista per le concessioni dovrebbe essere di 15 anni). Ma non dovrebbero mancare anche le misure per favorire la concorrenza nel settore assicurativo, la norma salva-dehors e altri provvedimenti in materia di start-up. Trentadue articoli in tutto con cui il titolare degli Affari europei, Raffaele Fitto, proverà ad appianare i rapporti con l’alleato e allo stesso tempo a dare le giuste rassicurazioni all’Ue.