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FOCUS CINITALIA – Un Forum a Pechino per il futuro della Belt and Road
Dal 17 al 18 ottobre si terrà a Beijing il terzo Belt and Road Forum per la cooperazione internazionale. Alla fine del giugno 2023, più di 150 paesi e oltre 30 organizzazioni internazionali avevano firmato oltre 200 accordi di cooperazione nell’ambito della Bri
Dal 17 al 18 ottobre si terrà a Beijing il terzo Belt and Road Forum per la cooperazione internazionale, dal tema “Cooperazione di alta qualità per la Belt and Road: insieme per sviluppo e prosperità comuni”. Le attività svolte durante il forum del vertice comprendono tre forum ad alto livello sulla connettività, lo sviluppo verde e l’economia digitale, sei forum tematici sul commercio regolare, la connettività tra persone, gli scambi di think tank, la Clean Silk Road, la cooperazione locale e la cooperazione marittima. Allo stesso tempo, è prevista una conferenza per gli imprenditori.
Alla fine del giugno 2023, più di 150 paesi e oltre 30 organizzazioni internazionali avevano firmato oltre 200 accordi di cooperazione per la realizzazione congiunta dell’iniziativa Belt and Road. Il libro bianco “Belt and Road Initiative: un pilastro fondamentale per una comunità globale dal futuro condiviso”, pubblicato dal governo cinese il 10 ottobre, ha sottolineato che la proposta risponde alle richieste di sviluppo delle persone, essendo volta sia al progresso della Cina che a quello globale.
Dal 2013 al 2022, il volume totale degli scambi tra la Cina e i paesi coinvolti nell’iniziativa Belt and Road ha raggiunto 19.100 miliardi di dollari Usa, con un tasso di crescita annuo medio del 6,4%. Gli investimenti bilaterali con i paesi coinvolti hanno superato i 380 miliardi di dollari, di cui gli investimenti diretti esteri dalla Cina hanno oltrepassato i 240 miliardi di dollari. La Banca Mondiale prevede che entro il 2030 gli investimenti legati alla costruzione congiunta della Belt and Road dovrebbero consentire a 7,6 milioni di persone nei paesi coinvolti di superare la povertà estrema e a 32 milioni di persone di uscire dalla povertà moderata. Considerando questi dati complessivi, l’iniziativa si è evoluta in una pratica internazionale e una piattaforma di cooperazione.
“È importante tenere presente che questa iniziativa va oltre i singoli progetti infrastrutturali, fungendo da piattaforma per la cooperazione globale e aspirando a riformare la governance mondiale”, ha sottolineato Francesco Maringiò, presidente dell’Associazione italo-cinese per la promozione della Nuova Via della Seta. Ha inoltre affermato che “la caratteristica fondamentale della BRI è la sua natura ‘aperta’, che non crea un club esclusivo ma promuove legami tra tutti”.
Da quattro anni, ogni novembre, il Centro Studi della Italy China Council Foundation pubblica un rapporto di indagine con l’obiettivo di valutare l’opinione delle aziende italiane in Cina e delle aziende cinesi in Italia. Il tema di quest’anno è proprio lo sviluppo decennale della Belt and Road.
Il Direttore del Centro Ricerche dell’ICCF, Alessandro Zadro, ha affermato che l’iniziativa rappresenta non soltanto investimenti, ma principalmente un complesso sistema di relazioni tra imprese e persone. “Il mondo necessita di infrastrutture, nuove costruzioni e investimenti significativi per promuovere uno sviluppo equo e condiviso tra i paesi in via di sviluppo. La Belt and Road si inserisce in questo quadro in cui diversi player, non solo la Cina, offrono supporto e assistenza in varie forme ai paesi che ne hanno bisogno”, ha sottolineato Zadro. Ha inoltre aggiunto che “i dati dimostrano che tutto ciò mira a migliorare la qualità della vita in varie parti del mondo, soprattutto nei paesi che partecipano all’iniziativa Belt and Road. Quindi, questo progetto si integra in un quadro che soddisfa le esigenze di condivisione e crescita economica. In breve, si può vedere concretamente l’effetto positivo di alcuni degli investimenti supportati dalla Cina”.
Scambi Italia – Cina a 77,9 miliardi di dollari nel 2022
La cooperazione economica e commerciale tra Cina e Italia ha mantenuto una tendenza positiva. Negli ultimi tre anni, il volume degli scambi bilaterali ha continuato a registrare una notevole crescita, raggiungendo un livello record di 77,9 miliardi di dollari nel 2022. Nel rapporto intitolato “Cina-Italia: quali prospettive per le imprese”, pubblicato dall’ICCF nel 2022, si afferma nella prefazione che “lo scambio non si è mai interrotto, né dovrebbe mai accadere, in quanto non sarebbe né pensabile né auspicabile rinunciare a un paese con un mercato importante e dinamico come la Cina”.
“Quello che emerge è la volontà da parte delle nostre imprese di continuare a investire e collaborare insieme”, continua Zadro. “Da un lato, le nostre imprese italiane che investono in Cina riconoscono l’enorme lavoro svolto dal governo cinese per migliorare, per esempio, la tutela dei diritti di proprietà intellettuale. Dall’altro lato, è importante notare che le aziende cinesi vedono l’Italia non solo come un accesso al mercato europeo, ma anche come un paese impegnato nella ricerca e nello sviluppo. Di conseguenza, considerano le nostre università, istituti e realtà imprenditoriali come una base per l’innovazione”.
Attraverso la Belt and Road, l’esperienza della Cina ha offerto un modello a molti paesi in via di sviluppo dell’Asia centrale e dell’Africa, nonché in Europa. In quanto seconda economia mondiale e uno dei mercati più vasti al mondo, la Cina ha adottato un approccio inclusivo aprendo il proprio mercato a un numero crescente di paesi. Questo ha generato significativi benefici.
Il passaggio dal Made in China al Created in China e alla produzione innovativa nel paese ha generato una crescente domanda di tecnologia e aggiornamento industriale. Ciò ha avuto un notevole impatto positivo sull’economia globale. Per l’Italia, la costruzione congiunta dell’iniziativa Belt and Road non rappresenta solamente un accordo commerciale con la Cina, ma costituisce anche una significativa piattaforma di cooperazione con l’Asia, l’Africa e altri paesi. In questo contesto, la cooperazione pratica resta al centro delle relazioni bilaterali. L’anno prossimo segna il ventesimo anniversario dell’istituzione della partnership strategica globale tra Italia e Cina, e ci si attende un futuro ancora più promettente per la relazione tra i due paesi.
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