La destra post-populista alla ricerca di una ideologia
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I pensieri, come a molti di noi, mi assalgono la mattina prima ancora di alzarmi dal letto e sostituiscono le veglie notturne. Per liberarmi dei pensieri mattutini devo prendere degli appunti al momento, o scrivere al più presto qualcosa. Questa mattina “il gitto” si è nuovamente ripetuto mentre, nel dormiveglia, la realtà e la fantasia si sono messe a dialogare tra di loro. Domanda: perché i civici “ricciarellosi” tanto vicini, almeno apparentemente a De Mossi hanno accelerato le scelte fissando una data, la prossima settimana, per presentare il loro candidato che presumibilmente sarà Massimo Castagnini? E perché tale annuncio è avvenuto quasi in concomitanza con la decisione del Pd senese di organizzare le primarie di coalizione, mettendo da subito in corsa Anna Ferretti? È una semplice coincidenza o è un segnale da analizzare politicamente? Eppure i civici, “civetta” o “ricciarellosi” che siano, non hanno o meglio, non dovrebbero avere un legame a priori con i partiti. L’unico in questo senso ad essere stato chiaro è stato Pacciani e il Polo Civico Senese: niente partiti. E se fosse così anche per Tafani & C., non è che l’accelerazione va intesa proprio in questo senso? Noi ci sentiamo “autonomi” e rivendichiamo un nostro ruolo tra il primo e il secondo turno. Siete proprio sicuri che noi ci schiereremo con il centrodestra? Le partite si giocano al momento. Perché si vada avanti compatti tra partiti e civici, al primo turno c’è un prezzo da pagare: offrire delle garanzie politiche che, almeno apparentemente, i partiti non vogliono prendersi. Tra i due candidati (Ferretti, di cui molti danno per scontata una vittoria alle primarie e Castagnini) c’è tanto passato in comune. Se non proprio direttamente, almeno con le persone, dirigenti e non solo che hanno una capacità, mai tramontata, di tenere “relazioni” anche con gli schieramenti a cui non appartengono. Una rilettura del periodo De Mossi in questo senso forse non farebbe male. Quello che è stato sintetizzato felicemente nel “groviglio armonioso”. Del resto la Ferretti ha ipotizzato dei criteri per le alleanze, senza precisare il momento in cui dovrebbero essere realizzate, cosi vaste che in molti ci si possono riconoscere. Se poi hanno anche una lontana provenienza socialista e per giunta civica, il tutto potrebbe diventare ancora più facile. Vediamo quali sono i criteri: “A patto che ci si riconosca negli stessi valori, che per me sono inclusività, democrazia, solidarietà, attenzione al lavoro, alla casa, ai giovani. Se siamo d’accordo su questo, si può dialogare intorno a un tavolo”. Non mi sembra di aver letto durante tutta l’intervista una pregiudiziale con chi ha, direttamente o indirettamente, governato negli ultimi cinque anni.. e poi c’è sempre Nicodemo che a Siena potrebbe trovare finalmente una sua beatificazione. Francamente non ho capito bene a quale parte del risveglio facciano parte queste considerazioni, ma almeno un risultato l’ho ottenuto scrivendole: me ne sono liberato. Ora i dubbi e le perplessità non sono più solo i miei.