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Landi (Tls): «Biotecnopolo e centro antipandemico, è la vittoria di un territorio»
Aldo Tani
siena
La Fondazione Toscana Life Sciences sarà uno dei soci fondatori della Fondazione Biotecnopolo. La realtà presieduta da Fabrizio Landi fa da capofila al comparto di Scienze della vita e sarà la base per la struttura che recentemente ha ricevuto il via libera dal premier Draghi.
Presidente, l’interesse è per il Biotecnopolo ma Siena ospiterà anche il centro antipandemico nazionale. Come se lo immagina?
«Quello è il salto di qualità del territorio senese e regionale. Sarà un centro di ricerca ma avrà anche la capacità di produrre su bassa scala. In Italia è un caso unico».
Dove?
«Tramite Gsk, abbiamo ottenuto l’utilizzo di un edificio (il numero 23) che si trova dietro la nostra sede. A differenza di quanto è successo per il Parco scientifico di Genova, dove il ministro Cingolani aveva le risorse ma non gli spazi, Siena avrà entrambi. Soprattutto è un progetto che può partire subito».
Perché Siena ce l’ha fatta?
«Perché chi doveva decidere ne ha intuito le potenzialità. E mi riferisco anche alla Toscana in generale. Una scelta condivisa da quattro ministri, due politici ma su sponda opposta, e due tecnici. Senza dimenticare che a 10 chilometri c’è il più grande produttore mondiale di vaccini. È il sistema che ha vinto».
È anche la vittoria delle Scienze della vita?
«Non potrebbe essere altrimenti. Su 15 mila addetti in Toscana, 5 mila sono nell’area senese. Ci sono una trentina di aziende attive e la cosa più stupefacente è che sono state quasi tutte fondate da ex dipendenti dell’Istituto sieroterapico Sclavo. La storia di una vocazione ha pagato».
La Toscana che ruolo ha?
«Il sistema sanitario regionale potrebbe essere il principale punto di riferimento per le sperimentazioni che deriveranno dagli studi condotto all’interno del Biotecnopolo».
Quanto ha pesato l’elezione di Enrico Letta come rappresentante di Siena?
«Letta ha contribuito con un emendamento a dare il là al Biotecnopolo, mentre per il centro antipandemico era già previsto un finanziamento da 30 miliardi in una legge precedente. Questo precedente ha convinto il governo a puntare su Siena. E ripeto, non è secondario che un colosso farmaceutico come Gsk abbia in questo territorio una sede con 600 ricercatori. Quasi tutte le altre multinazionali hanno lasciato nel nostro Paese solo la parte produttiva».
Perché alla politica fa tanto gola il Biotecnopolo così come in precedenza Tls?
«Nel nostro piccolo siamo riusciti a far tornare ricercatori dall’estero e vorremmo continuare e allargare al Biotecnopolo questa strategia. In più, chi è stato protagonista nella lotta al Covid, è passato da Siena e dagli insegnamenti di Rino Rappuoli».
Anche la politica cittadina vorrebbe mettere il cappello sul Biotecnopolo, entrando nella governance. Quanto è importante per il legame con il territorio?
«Sarò brutale: non molto. L’esperienza di Genova mi ha insegnato che non serve quando l’iniziativa è di alto valore. E questa lo è. È importante invece che il territorio segua con iniziative parallele, anche a livello scolastico, tutto il processo. C’è da dire poi che Tls avrà un posto nella governance e questo di per sé rappresenta già un legame».
Domenica si vota. Se il Governo Draghi non riuscisse a fare le nomine per il Cda, cosa cambia?
«Quasi nulla. Perdiamo alcuni mesi».
Ma il progetto è pronto subito…
«Difficile stabilire i tempi, ma sarebbe un’operazione rapida. Biotecnopolo e centro antipandemico saranno rappresentati dallo stesso Cda. Tls offrirà da subito un supporto logistico e già siamo alla ricerca di altri spazi. Attendiamo le nomine».
L’edificio 23 quando entrerà in funzione?
«Entro un anno e mezzo dovrebbe essere operativo».
L’anticorpo monoclonale prodotto da Tls vedrà quindi la luce?
«Noi abbiamo già gli anticorpi per tutte le varianti. Quindi andremo in fondo, tenendo a mente anche gli errori commessi in passato».
Siena ha trovato una nuova banca dopo Mps?
«Non sarà un’altra banca, ma l’altro filone di sviluppo della città».
E Rappuoli sarà il coordinatore scientifico?
«Io tifo per lui».
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