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Nell’Italia in pieno inverno demografico aumentano gli stranieri regolari, componente decisiva per mantenere stabile la popolazione residente. Gli stranieri residenti al 1° gennaio 2024 erano 5 milioni e 308 mila unità, il 9% della popolazione italiana, in aumento di 166mila individui sull’anno precedente. Lo afferma il 33esimo rapporto sull’immigrazione di Caritas e Migrantes “Popoli in cammino” presentato ieri a Roma.
Geografia
Il 58,6% degli stranieri, pari a 3 milioni e 109mila unità, risiede al Nord mentre al Centro vivono 1 milione e 301mila individui (24,5% del totale) e i residenti stranieri nel Mezzogiorno sono 897mila (16,9%), appena il 4,5%. Supera le 200mila unità il numero di acquisizioni nel 2023 della cittadinanza italiana, in linea con l’anno precedente (214mila).
Scuola
Sono 915mila gli alunni con cittadinanza non italiana, l’11,2% del totale della popolazione scolastica. Altissimi i tassi di abbandono dopo la secondaria di primo grado. Quasi un terzo (29,5%) dei giovani non comunitari lascia prematuramente gli studi, tasso tre volte superiore a quello dei coetanei italiani. Fenomeno particolarmente evidente tra i giovani provenienti da Sri Lanka, Bangladesh e Senegal. Il rapporto per la prima volta ha analizzato i libri di testo in uso nel sistema scolastico italiano, lacunosi sul tema. Non si parla di minori stranieri non accompagnati, «sempre più presenti sui banchi con nuovi bisogni e domande al sistema scolastico e formativo». E poco spazio trovano le difficoltà incontrate dalle persone migranti nei Paesi di destinazione. Colpisce anche il «silenzio sull’azione della Chiesa cattolica, di altre istituzioni religiose e della società civile nel sostegno alla popolazione immigrata e ai processi di integrazione sul territorio, così come non compaiono in alcun modo migranti in situazioni legate alla religiosità». Boom infine della popolazione degli studenti universitari stranieri aumentata del 74% in 10 anni. In tutto sono 121.165.
Lavoro
Per contro, i giovani migranti mostrano un tasso di occupazione superiore di quasi 10 punti percentuali
rispetto ai loro pari italiani. La quota generale di lavoratori stranieri sulle assunzioni totali è salita dal 13,6% del 2019 al 19,2% del 2023. La crescita nelle assunzioni riguarda tutti i livelli professionali: quasi raddoppiate per gli operai specializzati e incrementate del 67% per le professioni qualificate nel commercio e nei servizi, che rappresentano il 27% della domanda di personale straniero. Molti lavoratori sono impiegati con un alto titolo di studio hanno impieghi sottoqualificati. Le donne migranti, in particolare quelle con figli, sono discriminate con più alti livelli di disoccupazione e lavoro parttime involontario. La partecipazione dei cittadini stranieri alle attività autonome e imprenditoriali è tuttavia dinamica e vivace. Nel 2023 le imprese individuali che hanno come titolare un cittadino non comunitario sono state 392mila, in leggero aumento.
Carcere
Al 31 dicembre 2023 i detenuti stranieri erano 18.894 su un totale di 60.166, pari al 31,4% della popolazione carceraria complessiva. Dato coerente con gli ultimi anni. Pur rappresentando meno di un terzo della popolazione carceraria femminile, parla straniero quasi la metà delle detenute madri con figli al seguito. Agli immigrati, al pari di chi è nato in Italia, sono contestati soprattutto reati contro il patrimonio, contro la persona e reati in materia di stupefacenti.
Discriminazioni
Gli stranieri risultano vittime di violenze e frodi più dei cittadini italiani, a cui si aggiungono anche molteplici forme di discriminazione, talvolta istituzionalizzate.
Povertà
Il 57% di chi chiede aiuto alle Caritas diocesane è straniero. Secondo i dati provenienti da 144 diocesi aderenti al sistema nazionale di raccolta dati Ospoweb, nel corso del 2023 le persone che si sono rivolte a 744 Centri di Ascolto o servizi Caritas per chiedere aiuto e sostegno sono state 269.689. Il 57% erano cittadini stranieri in gran parte concentrate nelle regioni del Nord-Est e del Nord-Ovest. L’età media dei beneficiari è di 42 anni, per lo più coniugati, in maggioranza con un livello di istruzione basso e in condizione di fragilità occupazionale. Le persone senza dimora sono pari a 24.146 unità (23,8% del totale degli stranieri). Accanto alle difficoltà di tipo economico-materiale si attestano problemi familiari e legati allo stato di salute o ai processi migratori.
Religione
All’inizio del 2024 i cristiani sono il 53%. I musulmani, col 29,8% d’incidenza (1 milione 582 mila) sono la maggioranza relativa, seguiti dalla componente ortodossa, che, considerata separatamente dal collettivo cattolico raggiunge all’inizio del presente anno una quota d’incidenza del 29,1% (1 milione e 545 mila). Gli islamici sono più numerosi degli ortodossi tra i giovani fino ai 3539enni mentre dai 40-44enni in poi sono più numerosi gli ortodossi. I cattolici (902 mila) sono il 17% , gli evangelici (145 mila) risultano il 2,7% Tra le altre confessioni religiose, i buddisti (177 mila) incidono per il 3,3%, gli induisti (112 mila) per il 2,1%, i sikh (90 mila) per l’1,7%, mentre la quota di atei e agnostici (512 mila) si colloca al 9,7%.