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Alta tensione Masi-De Blasi. I vertici dei due partiti: intesa fatta, manca il sì da Roma
L.G.
L’ennesima riunione per decidere la traiettoria del M5S fiorentino, ma stavolta le divisioni interne arrivano quasi allo scontro fisico tra i due consiglieri comunali, Lorenzo Masi e Roberto De Blasi. Un partito allo sbando, una rotta da decidere in fretta e 450 firme da raccogliere in meno di tre giorni per presentare una lista e non mancare all’appuntamento elettorale. «È un’agonia», ammette un esponente grillino descrivendo il limbo in cui è bloccato il M5S, in attesa da mesi del sì per l’ingresso nella coalizione trainata dal Pd, scenario che ha generato enormi malumori soprattutto nella base. Accordo almeno a livello locale, precisano da ambo le parti, raggiunto da varie settimane ma ostaggio delle trattative romane, dove pesa il gelo tra la segretaria Pd Elly Schlein e il presidente M5S Giuseppe Conte, oltre al veto messo da Azione sui grillini. Uno scenario di confusione mentre la clessidra scorre impietosa: senza un’intesa all’ultimo respiro, il M5S rischia concretamente di non presentare alcuna lista alle elezioni comunali fiorentine, soprattutto senza un aiuto del Pd nella raccolta delle firme.
Va letta in questa ottica la presenza dei due coordinatori cittadini del M5s, Masi e Francesca Puliti, di fronte alla sede del Pd toscano ieri mattina condita da un breve confronto con il segretario cittadino dem, Andrea Ceccarelli, e quello regionale, Emiliano Fossi. Un tentativo di sbloccare last minute lo stallo, lanciando un appello ai vertici cittadini del Pd a loro volta alla ricerca di una quadra tra locale e nazionale, riformisti che non vogliono chiudere la porta a Italia Viva e schleniani convinti della scelta. «Quello che accadrà a Firenze lo vedremo nelle prossime ore, c’è un lavoro in corso, nelle prossime ore capiremo se c’è un elemento di sintesi o meno. Noi lavoriamo sempre per includere, verso chiunque, sulla base dei programmi e delle proposte: quello è il discrimine perché le alleanze stanno insieme non col vinavil ma se c’è una sintesi forte», sottolinea Fossi pochi minuti dopo durante la presentazione della squadra di candidati toscani per le Europee: il sindaco Dario Nardella, il presidente del Consiglio regionale, Antonio Mazzeo, la europarlamentare uscente, Beatrice Covassi e la giornalista romana, ma di stanza a Grosseto, Teresa Bartoli. «Tutte le grandi sfide, energia, economia, emergenza climatica, lavoro e salute legano i destini delle nostre città a quelle dell’Ue ma c’è una parte, rappresentata da sovranisti e nazionalisti, che vuole demolire l’Europa» sottolinea Nardella, mentre Mazzeo fissa l’obiettivo: «Far fare al Pd in Toscana il miglior risultato d’Italia». Il riferimento di Covassi invece è La Pira: «Penso all’importanza del Mediterraneo, della pace, del dialogo, della tradizione che sta al centro delle grandi sfide dell’Europa del futuro». Infine Bartoli spiega il motivo della sua discesa in campo: «Dobbiamo rafforzare un Pd che fermi una destra che vuole svuotare, come successo in Ungheria, la democrazia dal suo interno. Ognuno deve fare la sua parte».