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Il sindaco uscente (centrodestra) e l’esponente di Iv insieme per Castagnini
Aldo Tani
«La mia libertà mi porta a sostenere Massimo Castagnini», attacca Stefano Scaramelli. «Il miglior candidato per la continuità non può che essere Massimo Castagnini», sottolinea Luigi De Mossi. Uno a fianco all’altro come se quella distanza politica che li ha separati fino a oggi non sia mai esistita. Quasi a trascendere quel ruolo che entrambi ricoprono. Il primo, vicepresidente del Consiglio regionale in quota Italia viva, quindi alleato del Pd nella giunta toscana; l’altro, sindaco di Siena, sostenuto dal centrodestra.
Due storie distinte, che hanno scelto poi di convergere in nome di quella «continuità» più volte evocata da De Mossi, e nella convinzione che «l’amministratore» Castagnini fosse il miglior soggetto per interpretare i prossimi cinque anni della città. Con buona pace di Azione, che si è trovata da sola a supportare la candidatura di Roberto Bozzi, e della coalizione di maggioranza, che dopo averlo portato in trionfo nel 2018, ora ha De Mossi dall’altra parte della barricata. E non solo lui, ma anche buona parte della giunta. Modellata in tempi recenti anche per dare forza all’operazione elettorale. Un progetto che punta ad attrarre preferenze su un campo largo, certificato dalla presenza simultanea di Scaramelli e De Mossi. «La vera politica è anche il confronto di idee e progetti diversi. Io ho una bandiera sola, quella della Balzana», esclama De Mossi, concludendo il botta e risposta con l’esponente di Italia viva. «Noi abbiamo bisogno di una grande Siena. Questo è un progetto ambizioso e io ho potuto constatare le qualità di Castagnini come amministratore e come uomo», aggiunge Scaramelli, finendo per lodare anche l’operato dell’amministrazione uscente.
In mezzo a loro Castagnini appare quasi un terzo incomodo. Eppure da Mps a Sigerico, fino alla contrada, non è uomo da seconde file. Quando flash e applausi vengono messi a tacere, è il turno del programma. Una carrellata di propositi non troppo dettagliati, spaziando tra gli argomenti cardine che tutti i candidati sindaco stanno affrontando in questa campagna elettorale: dalla cultura al turismo, dal Biotecnopolo al commercio, chiudendo con il Palio. «Se diventerò sindaco tutti questi progetti saranno realizzati. Ve lo posso mettere per iscritto». La presenza di De Mossi e Scaramelli impone un passo in più. «Sono il mio braccio destro e il mio braccio sinistro», scherza Castagnini, che poi ricomponendosi dà i contorni di questa combinazione inattesa: «Sono due persone intelligenti che si stanno mettendo in gioco e che hanno voglia di fare». E faranno, perché il candidato dovrebbe essere supportato da quattro liste. Tra queste ci sarà una a nome De Mossi.
Se Castagnini ha un quadro assortito alle spalle, Fabio Pacciani sembra riposizionarsi su uno sfondo a tinte unite. Compresa quella che fa riferimento a Sena Civitas. La lista civica, dopo il passo indietro di Marco Falorni, in procinto di candidarsi in Consiglio comunale ma sgradito al Polo Civico per il suo passato nel centrodestra, appare destinata a rimanere al fianco di Pacciani.
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