Ma la Regione insiste e chiede anche il versamento di un milione l’anno al fondo contro la povertà energetica
di Azzurra Giorgi
Il botta- risposta sul tetto al prezzo dell’energia in caso di situazioni emergenziali, la richiesta di verificare la possibile estrazione di litio e di contribuire al fondo per la povertà energetica. E poi alcune “ contestazioni”, a partire dal coinvolgimento del territorio. Entrano nel vivo le trattative per il rinnovo delle concessioni geotermiche, in scadenza il 31 dicembre 2026 e per le quali la Regione ha scelto la strada della proroga a Enel Green Power senza gara.
Un mese fa l’azienda ha consegnato il piano di investimenti dopo aver ricevuto molte richieste dalla Regione tra cui su occupazione ( 1 nuovo occupato per MW installato), imprese locali (almeno il 40% degli investimenti affidati ad aziende di Comuni geotermici), e sulla previsione di un « calmiere » al prezzo dell’energia in caso di eventi straordinari. E lunedì la giunta, dopo aver ricevuto osservazioni da Comuni e agenzie regionali, ha deliberato di richiedere modifiche e integrazioni a Enel, dandole 90 giorni di tempo. L’obiettivo è chiudere entro fine anno. Tra i punti sollevati quello del “ calmiere”,che Enel sostanzialmente boccia citando aspetti giuridici e tecnici e spiegando, tra le altre cose, che l’impatto per Enel sarebbe « imprevedibile » e che la compensazione degli esborsi sopra il price cap, considerati i diversi gestori, è «inattuabile, ingestibile » . Per Arrr, l’agenzia regionale recupero risorse, però si può fare: il calmiere, spiega, non tocca il quadro normativo di riferimento, non comporta indebiti scambi di informazioni commercialmente sensibili e non avrebbe un impatto « imprevedibile » . Il “ tetto” verrebbe posto solo sulla componente più stabile, ossia il 36% di fabbisogno di energia elettrica toscana prodotto da geotermia. Per cui, in situazioni emergenziali, il concessionario «immetterà nel mercato elettrico la quantità di energia a un prezzo concordato con la Regione, in modo che ogni venditore di energia possa tenerne conto in fase di emissione di bolletta elettrica, ovvero detrarre dalla tariffa per il cliente finale il valore economico proveniente dalla fornitura geotermica».
Arrr propone poi che Enel versi un milione l’anno per i 20 anni di concessione al fondo di contrasto per la povertà energetica, la cui proposta di legge – al vaglio del consiglio regionale – prevede bonus per i 180mila nuclei toscani con Isee sotto la soglia di povertà. I fondi di Enel sosterrebbero 6.600 famiglie l’anno. E chiede di verificare, come in Lazio, la possibilità di estrarre litio dalle brine geotermiche ipotizzando una filiera con fase estrattiva, raffinazione, uso del metallo e centrodi ricerca. Il recupero del litio è citato anche da alcuni Comuni, come Santa Fiora che giudica la proposta « allo stato non soddisfacente » . A partire dall’«inaccettabile» previsione sui tempi dei versamenti dei contributi per gli enti: dalla scadenza dell’attuale concessione per completarli entro il 31 dicembre 2044 ( 2 anni prima della nuova scadenza). La richiesta è di una rapida messa a disposizione. Senza passare, in caso di risorse per interventi realizzati dai Comuni, dalla Regione.
Due punti che condividono altri (da Arcidosso a Castel del Piano), così come la necessità che si guardi, per gli affidamenti, alle aziende locali. La Regione ribadisce le richieste già fatte e chiede integrazioni ambientali, i Comuni contributi o integrazioni per singoli progetti. Montieri, con altri, critica il « carattere residuale» attribuito al territorio: «Oltrel’80% dei 2,9 miliardi di euro che rappresentano l’importo massimo dichiarato » riguardano interventi «più o meno direttamente di carattere industriale tesi a migliorare performance di impianti, redditività dei campi geotermici e a realizzare nuovi impianti (Piancastagnaio e Bagnore, ndr). Poco meno del 20% è destinato a ricadute per il territorio» si legge. Radicondoli definisce «assolutamente inadeguati» i 28 nuovi occupati «rispetto alla posta in gioco», lo stesso vale per i 360 milioni su interventi di sostenibilità. Altri Comuni non criticano il piano, il settore miniere della Regione lo ritiene « sostanzialmente adeguato».