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31 Luglio 2022Considerazioni sull’Ordinanza n. 70 emanata dal Comune di Siena relativa al problema degli occupanti il piazzale Birungucci
Il problema dei cittadini stranieri che insistono sul nostro territorio in attesa di documenti è ormai noto da tempo, crediamo che una semplice ordinanza che intima a queste persone di non occupare, giustamente, come dormitorio i luoghi in oggetto sia estremamente limitativa e scarsamente efficace.
Esiste già una norma Comunale, e più precisamente nel regolamento di Polizia Municipale all’art. 5 che vieta determinati atti sul suolo pubblico, tra cui il cosiddetto “bivacco”. Quindi l’ordinanza n.70 parrebbe solo un rafforzativo dal sapore propagandistico, benché richiami un articolo del Codice Penale, che a sua volta è stato depenalizzato e trasformato in ammenda di circa 200€.
Gli occupanti del piazzale in questione, sovente, sono cittadini extracomunitari che da giorni aspettano visti sui passaporti, che hanno processi amministrativi assai lunghi per una serie di fattori che sarebbe lungo elencare. In alcuni casi sono in attesa di essere identificati nuovamente per avere una parvenza di documento che gli possa consentire di trovare un’occupazione temporanea (spesso in agricoltura). Il divieto ad occupare quello spazio, anche dal punto di vista amministrativo, sposta di solo pochi metri il problema, che dall’indomani potrebbe coinvolgere un’altra strada o un’altra proprietà.
Ammesso, poi, che i cittadini sanzionati abbiano la possibilità di dimostrare un’identità, pensiamo veramente che chi abbia attraversato 2 o 3 continenti in condizioni più che difficoltose, possa spendere 206 euro per una contestazione del genere?
E se si arrivasse all’”estrema ratio” della denuncia, come richiamato dall’ordinanza, crediamo davvero che sia possibile avviare un procedimento giudiziario per tutti i trasgressori?
E quindi, come dobbiamo poi considerare le altre criticità cittadine rilevate già da anni presenti alla Stazione, alla risalita dell’Antiporto, in Fortezza o tutte le nuove situazioni relative ai flussi di migranti che si presentano sempre più frequentemente sul nostro territorio. Il fenomeno migratorio, come noto, non sarà un evento momentaneo, nonostante che le campagne propagandistiche, sempre presenti nei momenti elettorali, tentino di accentuare o rassicurare sul problema con interventi spot.
Potrebbe essere stata una politica lungimirante, in tempi non sospetti, quella di riunire a tavoli istituzionali, proposti dall’Amministrazione comunale, tutte le istituzioni interessate, a partire dal Prefetto, Questura, Diocesi e Associazioni di volontariato per cercare risorse e creare una rete di sostegno per questo tipo di utenza e nella salvaguardia degli spazi pubblici e dei cittadini senesi.
Contestualmente lo stesso tavolo, se fosse stato confermato, avrebbe potuto lavorare a soluzioni in concerto con il Ministero dell’Interno per la valutazione dei flussi migratori sul territorio e mettere in atto azioni di snellimento burocratico tese a sgomberare il territorio dalla problematica emersa ormai da tempo.
In presenza di questo “lavoro istituzionale” l’ordinanza in questione avrebbe potuto avere un senso compiuto, ovvero, nel caso di rifiuto all’assistenza e all’aiuto sul territorio da parte del richiedente asilo, sarebbe stato possibile giustificare l’eventuale allontanamento dallo stesso. Nonché avere un livello di interlocuzione permanente ed aperto con i soggetti interessati, Diocesi ed Associazioni disponibili e quanto altro per tutte le eventuali varianti che si sarebbero potute presentare.
Ignorare per mesi il problema e propagandare la soluzione con un’ ordinanza temporanea non è una soluzione allo stesso. La dimensione è molto più grande ed impegnativa di quello che si può pensare e richiede l’approccio di un ceto politico preparato, non dilettantesco.
(riceviamo e pubblichiamo)