A Brescia e a Roma il Tribunale dei ministri ha da tempo archiviato l’inchiesta della Procura di Bergamo sulla mancata applicazione del Piano pandemico, che certamente non favorì una tempestiva risposta alla prima ondata del Covid nel 2020. Al tribunale ordinario di Roma, invece, la giudice per le indagini preliminari Anna Maria Gavoni ha fissato un’udienza al prossimo 20 giugno per discutere l’opposizione alla richiesta di archiviazione, depositata dalla pm Claudia Terracina per l’ultimo filone dell’indagine bergamasca. Coinvolge diversi dirigenti ed ex dirigenti apicali del ministero della Salute, indagati per rifiuto di atti di ufficio e falso per il mancato adeguamento del Piano e per i questionari di autovalutazione inviati all’Oms per dire che l’Italia aveva le carte in regola. Ne ha dato notizia il comitato #Serenisempreuniti-Associazione familiari vittime Covid-19, riconosciuti come persona offesa a differenza di quanto aveva fatto la Procura. Che non aveva ravvisato il falso, né il rifiuto di atti di ufficio, per la mancanza di specifici obblighi di legge.
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