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28 Settembre 2024Il sindaco di Piantastagnaio Franco Capocchi annuncia: «Devo avvalermi di esperti di questo settore». L’obiettivo è sostenere i dipendenti e creare le condizioni per una ripartenza di questa economia
PIANCASTAGNAIO
Franco Capocchi sindaco di Piancastagnaio interviene sulla fase attuale del settore della pelletteria dove da alcune settimane sembrano soffiare venti di crisi con il passaggio proprio in questi giorni da parte di alcune aziende della cassa integrazione per alcuni dipendenti. Sindaco Capocchi, nelle ultime settimane il settore della pelletteria è al centro di quella situazione che in molti ormai chiamano crisi, che ne pensa? «Se da un lato assistiamo ad un rallentamento che coinvolge l’intero settore dell’ export del lusso made in Italy le cui ragioni vanno ricercate nei conflitti che armati alle porte dell’Europa e in fenomeni più articolati di politica internazionale, la situazione Pianese presenta elementi comlessi. La nostra pelletteria è caratterizzata dalla presenza di molti marchi che però in termini di fatturato e di addetti o indotto hanno un peso diverso fra loro. Come è noto il maggior numero di addetti e contoterziste è legato ad un marchio che proprio in questi giorni ha deciso un severo programma di cassa integrazione per i suoi dipendenti. Come amministrazione dovremo muoverci su più fronti. Ed è per questo che ho deciso di coordinare il lavoro personalmente e di avvalermi di esperti del settore».Questa situazione desta preoccupazione? «E’ una situazione che non può non destare preoccupazione perché si tratta di decine di aziende contoterziste che sono la spina dorsale dell’economia non solo pianese ma di tutto il territorio. Credo però che essere preoccupati non significa rimanere inerti difronte alla situazione ma essere attenti e mettere in campo energie, e competenze per la fase di ripartenza».Che prospettive vede per la pelletteria di Piancastagnaio? «Sappiamo che un’amministrazione comunale non può intervenire su logiche di mercato, così come non può, almeno da sola, modificare indirizzi industriali multinazionali. Quello che possiamo fare, però, oltre al sostegno ed al coordinamento degli interventi in questa prima fase, è farci trovare pronti per la partenza con la creazione di un parco tecnologico in più distretti con la modernizzazione delle nostre aziende e la formazione dei dipendenti per avere ricadute positive su tutto il territorio. Gli investimenti dimostrano che Piancastagnaio è un territorio attrattivo le cui potenzialità non sono scalfite da questa fase contingente affrontata con grande serietà».
Giuseppe Serafini