Le tempistiche non sono ancora chiare: secondo Dagospia il 2025 potrebbe essere l’anno giusto per commissariare definitivamente Antonio Tajani, fonti di Mediaset parlano di una discesa in campo in grande stile solo a ridosso delle prossime elezioni politiche, dopo che sarà più chiaro il futuro di Media for Europe (Mfe). Dubbi che vengono alimentati dalla sorella Marina che, consapevole degli attacchi personali al padre, ha sollevato qualche perplessità di fronte alla volontà di Pier Silvio di candidarsi.
Eppure, lui si sta muovendo. Organizza incontri con imprenditori tra Arcore e villa Grande e si fa commissionare sondaggi privati sulla sua popolarità (anche se lui smentisce). Ora ha anche degli uomini di fiducia che stanno lavorando con lui a questo progetto come fece Berlusconi con Marcello Dell’Utri nel 1994. Il primo è Niccolò Querci, fiorentino, classe 1961: è l’anima grigia che Pier Silvio ha ereditato dal padre. Uomo di Publitalia, capo segreteria e assistente personale di Berlusconi dal 1992 al 2001, oggi siede nel consiglio di amministrazione di Mediaset. Pier Silvio si affida a lui per tutto, a partire dai contatti con il mondo dell’imprenditoria e dell’alta finanza.
Il volto nuovo su cui il figlio di Berlusconi vuole investire è Massimo Antonio Doris, erede di Ennio e fondatore di Mediolanum. Oltre ad avere le chiavi della cassaforte di famiglia (la banca), Doris viene considerato anche un manager in grado di fare politica: l’idea di Pier Silvio è quella di candidarlo alle prossime elezioni politiche portandolo da Milano a Roma. Poi ci sono i giovani da lanciare nelle trasmissioni televisive per scalzare i “dinosauri” del partito, Maurizio Gasparri e Antonio Tajani: in estate ha fatto il suo esordio a Mediaset il 34enne Federico Benassati (oggi Client Account a Publitalia ’80), ma ci sono anche il responsabile giovani Simone Leoni e il consigliere del municipio 5 di Milano, Filippo De Bellis.
Per scendere in campo, però, Pier Silvio avrà bisogno anche di uno o più consiglieri in grado di costruire la piattaforma della Forza Italia 2.0. E si racconta che tra questi ci sia un volto nazionalpopolare, noto al pubblico televisivo: Virginio, in arte Gerry, Scotti. Si dice che oggi il conduttore televisivo sia quello che Paolo Del Debbio è stato per Berlusconi padre. Negli ultimi anni si è parlato spesso di un impegno in politica di Scotti ma lui ha sempre smentito. Eppure il suo cuore batte da quella parte e il suo sarebbe un ritorno: è stato deputato craxiano tra il 1987 e il 1992, negli anni della Milano da bere conclusi con Mani Pulite. Si ricorda di lui per alcuni interventi sull’informazione e soprattutto sulla Rai che doveva essere “libera da piaggeria”.