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21 Febbraio 2024NEWS
21 Febbraio 2024Il 4 marzo l’incontro tra i vescovi e il Papa
Mauro Bonciani
Domenica il cardinale Giuseppe Betori, arcivescovo di Firenze, compirà 77 anni. E lunedì 4 marzo i vescovi toscani incontreranno Papa Francesco nella Visita ad limina. D ue eventi che fanno pensare a una possibile accelerazione nella nomina del successore a Betori, la cui procedura è iniziata da qualche settimana con le consultazione della nunziatura apostolica.
Betori due anni fa, allo scadere del limite di età fissato dalla Santa Sede, ha presentato le sue dimissioni a Bergoglio, che le ha congelate fino a una nuova decisione, non ancora arrivata, come prassi recente dato che altri vescovi sono stati «prorogati» per due anni. Ma ora le consultazioni sono iniziate e molti sono i nomi che circolano per il prossimo arcivescovo di Firenze, anche per l’assenza di indicazioni forti dalla stessa Diocesi o da Roma, a differenza di 14 anni fa, quando dal Vaticano il nome di Betori — allora segretario generale della Cei, la Conferenza Episcopale Italiana — come vescovo di Firenze circolava da tempo e da fonti autorevoli. Così i nomi sono tanti, c’è chi punta a una nomina prima di Pasqua e chi a tempi più lunghi, chi su un cardinale, così da mantenere la «porpora» in riva all’Arno, e chi parla di un religioso di nuova nomina, un nome nuovo e inatteso come Bergoglio ha abituato a fare.
Guardando a Firenze — Diocesi da cui negli ultimi anni sono usciti molti vescovi, motivo per cui sembra difficile che possa arrivare la promozione a vescovo di un fiorentino — si parla da tempo di padre Bernardo Gianni, benedettino olivetano, abate della basilica di San Miniato, conosciuto in città da fedeli e laici, stimato da Francesco che nel 2019 gli ha affidato gli esercizi spirituali della Curia romana, ma anche di monsignor Stefano Manetti, vescovo di Fiesole dall’aprile 2022. Manetti si è insediato meno di due anni fa e sembra improbabile un suo spostamento così repentino — stesso motivo che può tenere lontano da Firenze Andrea Bellandi, nominato vescovo di Salerno nel 2019 — e poi l’ipotesi di una fusione della Diocesi di Firenze con quella di Fiesole, sia pure nella persona del vescovo, è già stata cancellata tre anni fa.
Molti candidabili arrivano quindi da fuori Firenze. Il cardinale Mauro Gambetti, francescano, che a Firenze ha conseguito la laurea alla facoltà di Teologia, arciprete di San Pietro, vicario Generale di Sua Santità per la Città del Vaticano e presidente della Fabbrica di San Pietro. Nella Cei si parla per Firenze del vice presidente Erio Castellucci, 63 anni, arcivescovo di Modena, che è presidente del cammino sinodale, tema che sta molto a cuore a Bergoglio, ma anche del toscano monsignor Roberto Malpelo, della Diocesi di Montepulciano, che è uno dei quattro sotto segretari della Cei, che con i suoi 66 anni sembra però a molti troppo anziano per la prestigiosa nomina. Infine Saverio Cannistà, teologo carmelitano della facoltà di Teologia fiorentina, e anche l’idea che da Siena possa arrivare il cardinale Augusto Paolo Lojudice, vicinissimo a Bergoglio. Chissà se il 4 marzo il pontefice nel colloquio con i vescovi toscani darà loro qualche indicazione.