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14 Maggio 2024NEWS
14 Maggio 2024Da Pisa a Siena: arriva anche negli Atenei della Toscana la protesta delle tende per la Palestina
Sotto la Torre occupati i giardini nella sede di Antichistica. A Firenze domani il sit-in davanti al rettorato in San Marco
Aldo Tani ,Luca Lunedì
Arriva anche a Pisa e a Siena l’acampada, la protesta pro Palestina nata negli Atenei statunitensi per il conflitto in corso nella striscia di Gaza. A Firenze invece sit-in domani in piazza San Marco.
Nella città della Torre pendente le tende coprono il giardino del dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere. I ragazzi e le ragazze del movimento «Studentə per la Palestina» si sono dati appuntamento in piazza dei Cavalieri dove hanno esposto uno striscione sotto la sede della Scuola Normale e da lì, un breve corteo, fino ai giardini della sede di Antichistica, Storia e Filosofia. Una ventina di tende sono state allestite per ospitare, a turno, decine di giovani che da mesi ormai chiedono lo stop al genocidio palestinese. «Oggi, ancora una volta, ci uniamo al coro delle centinaia di manifestazioni sorte al fianco del popolo palestinese nelle università di tutto il mondo — spiegano i due portavoce della protesta, Alessandra Mosca e Giacomo Gervasini — le università non si possono ritenere neutrali: svolgono un ruolo politico fondamentale e oggi più che mai sono legate a doppio filo con la filiera bellica, oltre ad avere rapporti diretti con le università israeliane, capisaldi dell’occupazione dei territori palestinesi».
Il riferimento è all’ormai famoso bando Maeci di collaborazione tra università italiane e israeliane su ricerche che, gli studenti, temono possano essere usati a scopi bellici contro la popolazione civile. «Chiediamo che l’Università di Pisa, denunci fermamente l’aggressione militare israeliana contro la popolazione palestinese e il genocidio, che si esprima contro l’invasione di Rafah e si pronunci per la fine dell’apartheid e dell’occupazione israeliane, oltre a fornire aiuti umanitari con tutti i mezzi possibili alla popolazione palestinese e alla sua comunità accademica colpite». Una protesta che a Pisa assume anche un significato diverso dopo le manganellate della polizia agli studenti nei mesi scorsi: «C’è stata una risposta della città a quell’episodio con migliaia di persone in piazza, quella risposta siamo anche noi oggi e siamo qui per restare».
E Pisa, come si diceva, non è sola. Gli studenti senesi hanno sistemato le tende davanti all’ingresso del polo Mattioli e non hanno intenzione di fare un passo indietro fino a quando non riceveranno udienza dai rettori Roberto Di Pietra e Tomaso Montanari.
L’obiettivo è incontrarli domani per chiedere di nuovo «la fine dalla collaborazione con le istituzioni israeliane». La scelta della data non è casuale, in quanto rappresenta l’anniversario della Nakba: l’esodo palestinese avvenuto il 15 maggio 1948, nel corso della prima guerra arabo-israeliana. Una presenza che a questo giro non vuole essere episodica, come accaduto nelle precedenti manifestazioni a sostegno della causa palestinese. La prima all’Università per stranieri, davanti al ministro Anna Maria Bernini, in occasione dell’inaugurazione dell’anno accademico. La seconda all’Università di Siena, quando una delegazione del Comitato Palestina interruppe il Senato Accademico. Perciò ad accompagnare la sessantina di manifestanti ci sono le tende per affrontare la nottata: una decina in tutto. «Qui ci sono le facoltà di Giurisprudenza e Scienze politiche. Sicuramente tra quelle che hanno più contatti con Israele», osserva Samuele Picchianti, membro del Comitato Palestina Siena. «Le nostre richieste — prosegue lo studente — sono chiare e vengono portate avanti da mesi: pretendiamo che l’ateneo rescinda gli accordi con le istituzioni israeliane e le aziende che producono armi». Un’occupazione pacifica e che non ha incontrato la resistenza né del personale universitario, né delle forze dell’ordine.
A Firenze gli studenti si accamperanno con tende in piazza San Marco sotto il rettorato, in sostegno del popolo palestinese domani, giorno in cui il palestinesi ricordano la «Nakba». «Scendiamo in piazza per chiedere al nostro Ateneo di prendere una posizione chiara, di condanna verso il genocidio e la violenza sistematica che il regime israeliano perpetra a danno dei palestinesi, interrompendo tutti gli accordi che intrattiene con aziende belliche e istituzioni israeliane» affermano in un post sui social gli studenti dell’Unione sinistra Universitaria di Firenze che parteciperanno al sit in di protesta, organizzato da più associazioni.
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