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Sono andato a Piancastagnaio a vedere la presentazione del Palio per lo straordinario del 4 di maggio, eseguito da Chiara Tambani. La presentazione è avvenuta, per ragioni meteorologiche, nella chiesa di “mio nonno”, quella consacrata a San Francesco: il santo a cui è dedicato il Palio, in occasione dell’anniversario delle stigmate a lui donate “come sigillo” da Dio, che gli apparve in sonno in forma di Serafino.
L’opera è di non facile lettura per l’evidente particolarità esecutiva dell’artista senese Chiara Tambani. Proprio per questo merita delle considerazioni sui materiali, come per i contenuti iconografici, che sono un omaggio alla terra pianese, fatta di artigiani che da sessant’anni lavorano il cuoio. Il Palio è realizzato in collaborazione con i maestri della scuola di pelletteria, segnandone con il materiale l’unicità, la cifra specifica del “manufatto”. Al contempo l’iconografia canonica è stata rispettata: i simboli delle contrade, gli stemmi e le figure religiose ci sono tutti. L’arte contemporanea è fortemente simbolica e in alcuni casi, come quella in oggetto, concettuale. La descrizione del Palio è ricca di significati e, al contempo, tremendamente semplice. Il triangolo che fa da sfondo è la montagna sacra, il Monte Amiata, una volta dedicato a sede del dio Tinia, lo Zeus degli Etruschi. Il triangolo ha alla sua destra il leccio pianese di Francesco, pieno di colori, mirabilmente eseguito dagli artigiani del luogo. Spazio sacro in una montagna sacra, dove la spiritualità si respira nella dimensione stessa della natura, dove il paesaggio si fa madre; come quella fogliolina verde concettualizzata in fondo ad un ramo: natura e madre allo stesso tempo. Il verde è il colore della primavera, della rinascita, come l’attuale colorazione della tavolozza che si vive attraversando la Val d’Orcia per arrivare a Piancastagnaio. Foglia, quindi, natura-madre come la madre per eccellenza: Maria “la Vergine madre figlia del tuo Figlio”. Ma non è finita qui: alla sinistra, una serie di bande realizzate in stoffa con la parola pace ripetuta nelle lingue delle parole dei luoghi visitati dal Santo. Il messaggio a questo punto è chiaro e attualissimo come, quello del contemporaneo Francesco: spiritualità, pace, rispetto per l’ambiente e per il lavoro.
4 maggio 2024