I giudici esprimono timori per gli alti costi del sistema a presidio della salute e per l’esposizione finanziaria
diAndrea VivaldiI timori per la « sostenibilità del servizio sanitario » a causa dei costi elevati e la difficoltà a trovare le risorse necessarie. Una situazione debitoria tra le più alte d’Italia. Poi le « perplessità » sulle società partecipate dalla Regione, con l’idea al vaglio di fondere le tre realtà del settore fieristico: Arezzo fiere e congressi, Firenze Fiera e Internazionale marmi e macchine Carrara Fiere. E infine la necessità di accelerare sugli investimenti del Pnrr. Sono le criticità evidenziate dalla Corte dei Conti su un bilancio toscano che, al netto di questi punti, è stato capace comunque di rafforzarsi: un esercizio chiuso in attivo (il quarto di fila) e con un progressivo miglioramento del saldo positivo.
Tuttavia la magistratura accende i riflettori sulla gestione della sanità che « continua a soffrire – si legge nella relazione – di una programmazione lacunosa basata più sui fabbisogni emergenti che non su una pianificazione strategica » tale da poter garantire « le risorse necessarie nei tempi opportuni per assicurare una corretta e funzionale erogazione delle prestazioni fondamentali » . I giudici sottolineano al tempo stesso che le risorse del Fondo sanitario nazionale appaiono ormai «non sufficienti» a coprire i costi sempre piùalti. Una situazione in cui « a fronte di perdite continue e in progressivo aumento, che la Regione ha sempre più difficoltà a ripianare con risorse proprie, appare a rischio la stessa sostenibilità del servizio sanitario che ha già richiesto una misura eccezionale quale l’incremento del gettito fiscale».
Nel 2023 la Regione ha coperto oltre 72 milioni di perdite con risorse proprie e altri 250 milioni di perdite delle Asl attraverso una manovra fiscale, in particolare con l’aumento dell’Irpef. Il presidente Eugenio Giani si dice comunque soddisfatto: «Bilancio sostanzialmente promosso – afferma- per la progressiva, costante e oggettiva diminuzione del disavanzo che porta la politica generale dell’amministrazione al riassorbimento anno dopo anno». Sulla sanità spiega che «l’equilibrio è delicato per la necessità di spendere proprio i servizi essenziali». A livello di indebitamento, per mutui ealtri finanziamenti, la Regione conta oggi oltre 2 miliardi, leggermente in crescita. Un’incidenza di 570 euro per abitante. Uno dei debiti regionali più alti. «Il problema è che il debito ha un significato economico positivo quando è correlato agli investimenti, è da stigmatizzare quando purtroppo serve a coprire spesa corrente» sottolinea Mario Nispi Landi, presidente della sezione regionale di controllo della Corte. Quest’ultima ritiene che « in considerazione dell’elevata esposizione debitoria, con margini sempre più ristretti per l’assunzione di nuovi mutui, il ripristino dell’equilibrio di bilancio appare in questo contesto più effimero che reale». L’importanza quindi di definire « misure che garantiscano uno stabile afflusso di risorse in grado di alimentare lespese di investimento senza ricorrere continuamente al debito » . Dubbiosi inoltre i magistrati sulla scelta della Regione di «mantenere in portafoglio tutte le partecipazioni » che « determina al contempo immediati impatti sul bilancio regionale » . Sono stati messi circa 20 milioni sul fondo perdite ( in diminuzione rispetto all’anno prima). La Regione farà svolgerà a breve uno studio di fattibilità per aggregare le tre società fieristiche partecipate. Durerà 4 mesi dall’affidamento dell’incarico. Un’indagine che darà risposte utili su come gestire le società. Una scelta condivisa dalla Corte, che invita a correre e raccomanda di «non procrastinare » . Dure le opposizioni, preoccupate dagli appunti della Corte e contro l’ottimismo di Giani.