Il procuratore regionale Chirieleison all’inaugurazione dell’anno giudiziario: “ Occorre vigilare e intervenire subito” Nel 2023 numerose condanne di imprenditori beneficiari di fondi regionali legati al progetto GiovaniSì
di Luca Serranò
«Non può non evidenziarsi la necessità di vigilare con la massima attenzione e di intervenire in maniera tempestiva, affinché le ingenti risorse del Pnrr destinate al nostro paese siano spese con rigore ed oculatezza; ciò al fine di favorire la tanto auspicata ripresa economica cui quelle risorse sono finalizzate».
Così Massimo Chirieleison, procuratore regionale della Corte dei conti, nella sua relazione presentata durante l’apertura dell’anno giudiziario. Secondo il procuratore, i fondi Pnrr rappresentano uno dei versanti principali della giustizia contabile, tanto che nell’anno passato sono già emerse « diverse segnalazioni di irregolarità » . Proprio in tema di risorse pubbliche, nell’ultimo anno sono state aperte diverse indagini che hanno riguardato «l’indebito utilizzo di contributi comunitari, nazionali e regionali » : nella maggior parte dei casi, viene spiegato, « i responsabili sono dei soggetti privati, persone fisiche o giuridiche, nei confronti dei quali viene pacificamente riconosciuto sussistente il rapporto di servizio e, quindi, la giurisdizione della Cortedei conti». Sullo stesso tema si è soffermato anche il presidente della Sezione giurisdizionale, Angelo Bax, sulla scia delle numerose condanne scattate nel corso del 2023 per i beneficiari di contributi della Regione legati al progetto Giovani-Sì, destinato ai giovani imprenditori: «Sussiste, anche nel caso di contributo erogato dalla Regione la responsabilità erariale dell’imprenditore che non abbia finalizzato i fondi pubblici percepiti in conformità allo schema programmatico per il quale erano stati erogati » , si legge nella relazione, in cui si cita anche un principio di giurisprudenza comunitaria secondo cui questo tipo di condotte « determina un pregiudizio al bilancio e una diminuzione o cattivo uso delle risorse pubbliche». Riguardo i numeri, nel corso dell’anno passato sono stati notificati 49 atti di citazione in giudizio, per un totale di 107 persone coinvolte: il caso più eclatante quello legato alle ecoballe disperse nel luglio 2015 nel golfo di Follonica, per cui a un dirigente regionale è stato presentato un conto da 2,8 milioni di euro per aver restituito e svincolato la fidejussione — pari proprio a 2,8 milioni — che era stata versata a copertura di eventuali danni nel trasporto. I giudizi definiti sono stati invece 309, con 93 sentenze di condanna e 15 sentenze di assoluzione, per un ammontare delle condanne in materia di responsabilità di 11,39 milioni di euro. I giudizi di conto pendenti al primo gennaio 2023 erano 116, e al 31 dicembre dello stesso anno 24; rispettivamente 146 e 151, invece, i giudizi di responsabilitàpendenti. «Carente appare la dotazione del personale amministrativo, non adeguata alle esigenze istituzionali — si legge ancora nella relazione del presidente Bax — A fronte di una tabella organica costituita da 17 unità, di cui 6 funzionari ed 11 assistenti, l’organico in servizio nel 2024 è pari a 5 funzionari e 6 assistenti».