Farmaci antidepressivi e Viagra & c. i toscani in testa nei consumi
28 Agosto 2022Tresoldi per il Santa Maria della Scala
28 Agosto 2022La prima parte è stata pubblicata ieri
di Pierluigi Piccini
Nel Comune di Siena la situazione è profondamente disarticolata. Intanto l’anomalia delle funzioni di Capo di Gabinetto che non vengono affidate ad un funzionario del Comune e che riveste dunque un ruolo politico esterno rispetto al Sindaco. A questo si aggiunge l’ulteriore figura, a pagamento, del Portavoce che è vero non richiede – in Toscana si dice né arte né parte – titoli specifici, ma che è piovuto improvvisamente dall’esterno per volontà del Sindaco. Infine l’ultima riorganizzazione della pianta organica che è entrata in vigore addirittura il 22 agosto, tempo di ferie e di calura estiva, senza alcun preventivo confronto con nessuno, alla chetichella. Nulla dei principi previsti dell’Ordinamento Giuridico sembra essere stato rispettato. La Comunicazione e l’URP neppure menzionati, eppure si tratta di un sistema di valenza pubblica e trasparente. Soprattutto quando si parla dell’Ufficio Stampa che nel caso specifico, è associato direttamente al Sindaco senza quella necessaria autonomia e indipendenza che costituiscono i capisaldi del sistema di trasparenza che richiede la Legge. Anzi, si rafforza una sorta di dipendenza funzionale dalla volontà del “Capo” che se da un lato cancella la comunicazione vera e propria per la quale non si prevede alcun posizionamento efficace e trasparente; mancanza di trasparenza che si ricava anche in una assenza di collegamento con il Consiglio Comunale. Dall’altro con questo regolamento il tutto si riassume e rapporta allo staff del Sindaco. Si pone cioè un problema di legittimità dell’azione e della spesa che De Mossi sembra non voler affrontare, chiuso com’è dalle figure che ne accompagnano il percorso: il capo di gabinetto e il portavoce. Ma la cosa più grave è l’inserimento nel sistema “ad personam” della sola Informazione ed attività del Palio. Fatto grave e mai realizzato da alcuna Amministrazione Comunale, perché la Comunicazione deve essere di per sé obiettiva e trasparente e non può dipendere in alcun modo da un unico soggetto fosse lo stesso Sindaco, pena la violazione della Legge 150 del 2000. Secondariamente perché si sta realizzando proprio quello che i Senesi e lo stesso mondo contradaiolo non vuole, cioè, lo sfruttamento a fini di parte, di una unica parte, del Palio e delle attività che lo riguardano.
In conclusione, si assiste ad una riorganizzazione complessiva della pianta organica che anziché rendere trasparente l’operato del Comune – tema che riprenderemo anche rispetto al funzionamento del servizio finanziario – sembra orientato a mascherarlo. Nel caso del Palio la volontà sembra essere quella di scegliere soluzioni che anziché valorizzarlo come manifestazione di Popolo e del Popolo Senese, vorrebbe farlo passare per un fatto privato nella mani di qualcuno. Non è in tutto ciò il valore ed il bene pubblico a cui risponde la funzione di Comunicazione prevista dalla Legge 150.
(fine)