Con una lettera di poche righe l’ex vicepresidente del Senato lascia i Dem: “ C’è troppa distanza tra me e il gruppo dirigente nazionale”
Un’altra fuga “big” dal Pd fiorentino verso Renzi. E per i dem uno scenario di fibrillazioni senza precedenti già dietro l’angolo, dagli accordi ad alto rischio con Italia Viva su Palazzo Vecchio alle tensioni sul piano regionale dei rifiuti che ora esplodono, addirittura con l’idea di una lettera dell’area bonacciniana, ipercritica, per chiedere al segretario regionale dem Fossi di convocare una direzione prima del voto. Evitando così strappi plateali e sgambetti in aula mercoledì 27. « Ho deciso di lasciare il Pd e di aderire a Italia Viva » irrompe a metà mattinata ieri Rosa Maria Di Giorgi con una lettera. L’ex assessora alla scuola dem, poi senatrice, vicepresidente dell’aula di Palazzo Madama col Pd, quindi deputata, attualmente presidente dell’Isia, volto storico della Margherita e poi dell’area cattolica dem fiorentina, molla il suo partito e va con Matteo Renzi, il leader che pure aveva tanto criticato quando non la ricandidò in Senato e poi ai tempi della scissione. « Una scelta sofferta, ma convinta, che nasce da riflessioni che ho maturato da tempo e che le ultime vicende fiorentine non hanno fatto che rafforzare. Esco da un partito dove vedo affermarsi giorno dopo giorno la tendenza a superare l’esperienza del Pd, di cui sono stata fondatrice, per tornare al passato Ds con uno spostamento a sinistra e verso i 5 Stelle. Molti di noi cattolici si sentono ospiti non graditi » protesta Di Giorgi. Si scatenano subito illazioni e retroscena: va in Italia Viva così Renzi la candida alle primarie e non fa saltare la maggioranza in Regione lanciando Saccardi, si sostiene in casa Pd. Forse è più un esorcismo:un ballottaggio contro Saccardi in un quadro che veda la destra divisa e i 5 Stelle con la sinistra è l’incubo più temuto dai dem. Di Giorgi candidata sindaca Iv è comunque ipotesi che i renziani non avallano. Annotano invece per le prossime amministrative un’altra cacciatrice di preferenze è ora in squadra dopo Mattei, Casini, Toccafondi, Grazzini, Dardano, Felleca. Ma il Pd non si scompone: «Ognuno fa le sue scelte» liquida l’addio Nardella. « Solo pochi giorni fa Di Giorgi ribadiva il suo auspicio di candidarsi a sindaca per il Pd, evidentemente il disagio sulla linea politica “ su questioni sociali e etiche” è maturato in poche ore» smeleggia la scelta il coordinatore del Pd toscano Andrea Giorgio. Ma l’ex assessora defenestrata da Nardella e pretendente sindaca Cecilia Del Re si solleva: « Stimo Rosa, mi dispiace che lasci il Pd. È dentro il Pd che si fa la battaglia, Però servono le primarie, le chiede l’80% degli elettori». Renzi sì o Renzi no, e a che condizioni, rimane il rebus del Pd. La gauche del circolo dem “ Europa” in assemblea ha chiesto due sere fa di tagliare i ponti con Iv. Che però in Regione si schiera per il sì al piano rifiuti di Monia Monni con Scaramelli. Lo fa anche l’ex Iv e neo forzista Sguanci, tiepido ieri a Lady Radio pure sui Cpr. Più di uno stratega dem continua a opensare che dall’impasse Monni- Funaro e dallo spettro primarie si esca con Giani candidato sindaco. Congetture forse. O forse no. — e.f.