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20 Giugno 2025Stop rearm Ue Quasi cinquecento sigle aderiscono al corteo nazionale che fa parte della campagna europea contro la transizione bellica. Il percorso da Porta San Paolo al Colosseo. Oggi c’è anche lo sciopero generale Usb per la pace
Convocata ormai da qualche settimana dai promotori italiani dell’appello europeo Stop Rearm Europe, Sbilanciamoci, Rete Italiana pace e disarmo, Fondazione Perugia Assisi, Greenpeace, Arci, Attac, Transform, la manifestazione nazionale di domani a Roma è cresciuta giorno dopo giorno e (purtroppo bisogna dire) in questi giorni di guerra ha via via trovato nuove ragioni sulla sua strada. «È dalla guerra, dall’ingiustizia, dallo sfruttamento che dobbiamo difenderci, non da altri popoli o da altri paesi – affermano i promotori – Vogliamo vivere in pace, nei diritti, nella democrazia. Vogliamo una Europa, una Italia, una società e una economia disarmata, fuori dalla logica dei blocchi militari, vogliamo il disarmo. I conflitti vanno risolti con la politica, la diplomazia, il diritto internazionale».
IL CONTATORE delle adesioni ieri era arrivato 469 organizzazioni sociali, sindacali e politiche. Su questa ramificazione di soggetti, diversi tra loro ma uniti dalla lotta alla guerra e alla transizione bellica, si punta per rafforzare la protesta. «Sabato uniremo con convinzione e passione le nostre diverse lotte, le nostre diverse culture, identità, appartenenze – proseguono – Solo insieme possiamo alzare una barriera efficace contro la guerra, il riarmo, il genocidio, l’autoritarismo. Solo insieme possiamo superare la paura, sconfiggere la rassegnazione, costruire uno spazio accogliente che possa accogliere ogni persona che non sopporta più di vivere in questo mondo ingiusto, crudele e sbagliato. Il 21 giugno è solo l’inizio, di un percorso e una lotta comune e necessaria».
CI SARÀ, TRA I TANTI, anche Emergency, che porterà in piazza anche il personale medico rientrato da poco da Gaza. «Parlare di riarmo in un periodo storico in cui ci sono oltre cinquanta conflitti attivi nel mondo, record negativo dell’epoca contemporanea, è pericolosissimo – dice al manifesto la presidente Rossella Miccio – Il ruolo dell’Europa, che ha sperimentato il disastro di due guerre mondiali, e dell’Italia, che ripudia la guerra come sancito dall’articolo 11 della nostra Costituzione, dovrebbe essere quello di promuovere un’azione diplomatica autorevole e forte, di costruttrice di ponti».
La redazione consiglia:
LA CAMPAGNA Stop Rearm Europe coinvolge molti paesi Ue. Domani si manifesterà anche in Spagna, con un contro-summit a Madrid e mobilitazioni diffuse in molte citta, e in Francia, contro la fiera delle armi di Le Bourget. Domenica all’Aja è prevista la manifestazione nell’ambito delle iniziative del contro-vertice Nato (e sempre nella città olandese Giuseppe Conte invita i progressisti europei a discutere). Lunedì e martedì prossimi a Bruxelles si terrà il Forum internazionale per la pace. «Sono primi passi per la ricostruzione di una rete europea, ma si fanno insieme e in maniera coordinata, all’interno della stessa campagna», fanno notare dall’Arci che da almeno tre mesi, da quando aveva scelto di non partecipare all’evento di piazza del Popolo indetto da Michele Serra, sta investendo sulla dimensione internazionale da ricostruire per sfidare il blocco bellicista. Questa convergenza investe molti dei movimenti che in questi anni hanno animato le piazze e tenuto aperti spazi di intervento «La militarizzazione del territorio e delle vite la vediamo già realizzarsi» riflettono le transfemministe di Non una di meno aderendo al corteo contro «un piano di conversione industriale da civile a militare che sposterà gli investimenti pubblici nazionali, senza vincoli di bilancio, sul mercato delle armi». «La sicurezza di cui il mondo e il nostro paese hanno bisogno è sociale, climatica, democratica, comune – aggiungono da Mediterranea – Ci opponiamo al sistema di guerra, alla corsa al riarmo, alla logica della geopolitica e dei blocchi culturali e militari, alla cultura di guerra che pervade tutto, alla militarizzazione delle coscienze, del sistema formativo e dell’informazione. Combattiamo razzismo, patriarcato, repressione che il militarismo porta con sé».
OGGI C’È LO SCIOPERO generale contro la guerra convocato da Usb, che domani manifesterà con Potere al popolo, sempre a Roma ma in separata sede da piazza Vittorio. La scelta è dovuta alla volontà di radicalizzare l’opposizione alla Nato: le posizioni del cartello Stop Rearm Europe sono considerate troppo sfumate.