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17 Aprile 2024Parroco, missionario, cappellano a Sollicciano: domani forse la nomina ad arcivescovo
Mauro Bonciani
La voce si è sparsa, rapida, tra i preti fiorentini, e l’attesa sale. Domani potrebbe arrivare, a mezzogiorno in punto come da tradizione, il nome del nuovo arcivescovo. Del successore di Giuseppe Betori, dal 2008 alla guida della Diocesi di Firenze e che a febbraio ha compiuto 77 anni, due in più del limite al quale i vescovi devono presentare le dimissioni al pontefice. Il nome del suo successore era atteso per il sabato dopo Pasqua, poi i tempi si sono allungati, ma ieri è arrivata la voce sulla nuova accelerazione. Unita al rafforzamento della «pista fiorentina», cioè della nomina di un fiorentino, ma non di un vescovo quanto di un attuale parroco o di un prete. Un’ipotesi che sembra forte, anche se resta in pista l’ipotesi «romana» cioè l’arrivo a Firenze di un sottosegretario della Conferenza Episcopale Italiana, e soprattutto resta il fatto che deciderà Papa Bergoglio, non nuovo a sorprese.
Se la nomina sarà resa nota domani — giorno in cui si riunirà il consiglio pastorale proprio in arcivescovado — come confermato anche da fonti vaticane, stasera arriveranno le convocazioni ufficiali al clero. E spetterà a Betori comunicare il nome del nuovo arcivescovo, al suono delle campane delle ore 12. In molti ieri davano per certa la nomina di don Gherardo Gambelli, missionario in Ciad per molti anni, ricoprendo anche dal 2001 al 2006 il ruolo di professore invitato presso il Seminario Maggiore di N’Djamena, e dallo scorso agosto parroco alla Madonna delle Tosse, al posto del carismatico don Stinghi, da tempo alla prese con la salute, nonché cappellano di Sollicciano.
Personalità che corrisponde in pieno alla Chiesa di Francesco, 55 anni, Gambelli è stato parroco a Santo Stefano in Pane, a Rifredi, dove ha sede la Madonnina del Grappa, prima di partire missionario per l’Africa. Altro nome che circola è quello di don Bledar Pio Xhuli, 44 anni, vicario per la Pastorale, titolare della parrocchia di Santa Maria a Campi, albanese come il cardinale Ernest Simoni, forse troppo giovane per un ruolo così importante e prestigioso.
In secondo piano la pista «romana», come per esempio la nomina del sottosegretario della Cei, monsignor Valentino Bulgarelli, 55 anni, presbitero dell’arcidiocesi di Bologna, già preside della facoltà teologica dell’Emilia Romagna. Mentre sembrano tramontate del tutto le chance di Saverio Cannistrà, teologo carmelitano, e del vescovo di Cagliari, Giuseppe Baturi, segretario generale della Cei.
Insomma l’attesa è alta, altissima, come la tensione gioiosa per la possibile nomina di un fiorentino ad arcivescovo, 41 anni dopo la consacrazione di Silvano Piovanelli da parte di Papa Giovanni Paolo II. Mentre Giuseppe Betori, qualunque sia il giorno della sua successione, ha deciso che resterà a Firenze e per adesso non rientrerà nella sua Umbria.