Billy Joel – Lullabye
7 Agosto 2023NEWS
7 Agosto 2023È dimostrato: se lasci un’auto di lusso aperta e apparentemente abbandonata per alcuni giorni, in un quartiere signorile, nessuno la toccherà; la stessa auto in un quartiere degradato sarà vandalizzata quasi subito. I comportamenti non dipendono dall’indole delle singole persone o dalle necessità economiche (esistono ladri o opportunisti in tutte le classi sociali) ma dal contesto in cui ci si trova ad agire, o che viene comunicato all’esterno: gli unici elementi che tolgono o aggiungono limiti morali o di educazione. Evidentemente, in entrambe le situazioni indicate, un cartello con l’invito a un comportamento civile e rispettoso non avrebbe nessun effetto. L’invito a sedersi sulle panchine e non a terra, a usare cestini per i rifiuti e bagni per i bisogni hanno a che fare con il turismo di massa, l’escursionismo esasperato, l’assenza di servizi e, in alcuni momenti, con i mercatini, il trenino o la ruota girevole che fanno tanto villaggio turistico. Se ci si rivolge a un pubblico che arriva solo per farsi un selfie, se non conosce niente del valore di ciò che osserva, che si sente appena tollerato dai residenti o poco accolto da chi gli dà fugacemente una pizza a taglio, che si sente parte di una massa indistinta destinata ad un consumo rapido di suolo e di esperienze, ecco che avrà minori remore ad arrangiarsi con i propri bisogni, specie se si hanno cinque minuti per raggiungere il pullman, si trova il bagno del bar chiuso a chiave o i bagni pubblici sono troppo lontani. Se l’italiano medio giudica normale buttare la cicca o la gomma da masticare in terra, e qualcuno arriva a lasciare i rifiuti per strada, non ci comporterà meglio in mezzo a migliaia di persone che fanno le stesse cose. L’atteggiamento sarà riprodotto da qualche residente, pochi per fortuna. Al contrario, se nella stessa città esistessero una via del lusso o un’offerta culturale “alta”, ristorazione e una ricettività anche di qualità, ecco che il contesto inviterebbe a indossare abiti più decenti, a evitare di mettersi a torso nudo a prendere il sole in una delle piazze più belle e antiche del mondo o a gettare la bottiglietta vuota per strada. Dunque, la ricerca del decoro con uno strumento cartaceo è apprezzabile, ma usare l’avvertimento al posto di un indispensabile processo virtuoso potrebbe diventare un semplice palliativo. Un’azione di tamponamento può limitare qualche fenomeno eclatante ma non risolve il problema e di questo tutti sono consapevoli a partire dalla stessa Amministrazione. Se la città tornasse a produrre cultura, a produrre eventi di livello internazionale, a favorire l’apertura di negozi di artigiani, di gallerie, di prodotti locali non in chiave turistica, inizierebbe a richiamare veri viaggiatori, che spingerebbero ad adeguarsi anche gli escursionisti attuali. Se sai di andare a fare shopping a Zurigo o all’opera alla Scala di Milano o, appunto, in quel patrimonio dell’umanità che è il centro storico di Siena, il comportamento e l’abbigliamento vengono sempre determinati dal prestigio del luogo. Evidentemente, Siena in questo momento non riesce a rappresentare all’esterno il suo vero valore a causa di tante scelte dirimenti: ad esempio, in piazza del Campo, il Concerto per l’Italia o il raduno di auto di lusso? La nuova amministrazione comunale, al di là dell’azione di emergenza effettuata, ha cinque anni di tempo per dare un indirizzo adeguato al prestigio di una città tra le più belle e ricche di patrimonio culturale al mondo.