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E parliamo del Terzo Polo e delle prossime elezioni amministrative a Siena. Sarebbe più opportuno, da quanto si legge, di dire di Italia Viva e del rapporto di questi con il Pd senese e quello toscano. È innegabile constatare che il Pd nella stessa figura di Bonaccini stia subendo una apparente virata a sinistra al fine di scaricare su Renzi i mali e le responsabilità delle débâcle del partito e per tentare di arginare la concorrenza di Conte e di Cinque Stelle. Situazione che mette anche in difficoltà la stessa Schlein. Cambiamento che ha più il sapore tattico che strategico. Infatti anche da questo congresso, almeno per come si sta svolgendo, non emergono i contenuti per una scelta chiara e di posizionamento del Pd. Ma siamo nel tatticismo e del tatticismo dobbiamo scrivere. È abbastanza evidente che in questa situazione l’accordo diretto tra Italia Viva e Pd sia molto difficile per le considerazioni fatte in precedenza e per le difficoltà che sembrano emergere da parte di Azione. Per dovere di cronaca anche la possibilità di un logoramento del centro destra, soprattutto su Forza Italia da parte di Calenda sembra oggi più che mai difficile. La Meloni di fronte alle prime evidenti difficoltà sta provando a rinserrare le fila. Allora se lo scenario è questo la domanda che alcuni dirigenti di Italia Viva si potrebbero porre è, come appoggiare la Ferretti senza fare un accordo diretto? E come fare a mantenere gli equilibri in Toscana frutto di tante controversie? La soluzione sembra essere stata trovata e consisterebbe nell’accordo con Castagnini e il ricciarello magico. O vediamo: se Castagnini dovesse vincere e diventare sindaco allora ci sarebbe un premio che potrebbe portare anche Italia Viva in consiglio comunale, cosa che sembra essere molto, ma molto difficile. Se il ricciarello magico non dovesse arrivare né primo, né secondo allora la possibilità di Italia Viva di entrare in consiglio è difficilissima se non impossibile. Ma stare in consiglio non è poi così indispensabile. Credo che gli “esperti” vicini al presidente di Sigerico abbiano già fatto questi calcoli e anche considerato la potenziale conflittualità e il costo che una alleanza del genere potrebbe comportare. Ma se tutto ciò dovesse avvenire non si capisce in cosa si concretizzerebbero i vantaggi per Italia Viva. Si, potrebbe sempre rivendicare di avere aiutato indirettamente la Ferretti, perché a detta di molti conoscitori delle cose di Siena l’accordo tra Castagnini e il Pd sta procedendo a passi da gigante. Rivendicazione debole. E comunque Italia Viva potrebbe strappare eventualmente qualcosa in termini di assetti ma con Castagnini dovrebbe essere d’accordo la stessa Ferretti, cosa non impossibile. Ma è certo che l’aspetto che emerge con forza è il “consolidamento” di una presenza quella del Castagnini & C. che ha serie responsabilità nella cattiva gestione amministrativa degli ultimi cinque anni. Ma questi aspetti per qualcuno sono solo semplici dettagli. C’è chi ci potrebbe obiettare che stiamo facendo della fantapolitica, può darsi, ma il fatto che Italia Viva, a causa del suo posizionamento istituzionale in Toscana, scelga l’ex responsabile del Consorzio del Monte la dice lunga e in qualche modo certifica l’accordo tra Castagnini e la Ferretti. Perché non credo e a ulteriore riprova che dovrebbe far pensare Montomoli, che sia Renzi che Calenda andrebbero con il centrodestra, le pregiudiziali per il Terzo Polo sono e rimangono Fratelli d’Italia e Cinque Stelle. Quest’ultimo di fatto concorrente del Pd. Il famoso piatto del Bigelli è servito.
Le scelte nel pd