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16 Marzo 2024Mancano solo i dettagli, il 6 aprile la presentazione dell’ex direttore degli Uffizi candidato sindaco
Luca Gasperoni
Titoli di coda per l’estenuante telenovela sul candidato sindaco del centrodestra per Firenze, e campagna elettorale destinata ad accendersi, una volta per tutte, dopo Pasqua. Dopo mesi di attese e trattative, smentite e abbocchi, il direttore del Museo e Real Bosco di Capodimonte, Eike Schmidt è pronto a scendere in campo. Dietro le quinte varie fonti della coalizione di centrodestra annunciano che l’accordo è stato raggiunto: Schmidt avrebbe accettato l’offerta di FdI, Lega e Forza Italia per correre come sindaco e starebbe trattando gli ultimi dettagli. Già pronta la richiesta di aspettativa per l’incarico a Napoli, circola l’ipotesi di una presentazione ufficiale in città di Schmidt per sabato 6 aprile, alla presenza di tutti i vertici territoriali dei partiti. Oltre ovviamente allo sguardo interessato delle altre sfere romane: la partita fiorentina, infatti, sarà centrale nella tornata amministrativa di giugno, tanto che il dossier è stato chiuso per ultimo in Toscana con la regia dei leader nazionali. Ben consapevoli che espugnare l’ultimo fortino rosso spianerebbe la strada alla possibile conquista della Regione il prossimo anno, che toglierebbe ogni parvenza di rosso residuo alla Toscana.
Si chiude quindi senza il colpo di scena finale la lunga trattativa, inaugurata a dicembre con l’addio alla Galleria degli Uffizi dopo un doppio mandato ricco di sbandierati successi, per la candidatura di Schmidt, al centro di un serrato corteggiamento. Il centrodestra, in prima fila FdI che ne ha sempre rivendicato la primogenitura con la regia del ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano e del responsabile nazionale dell’organizzazione, Giovanni Donzelli, lo ha infatti considerato da subito l’uomo giusto per affrontare la delicata sfida fiorentina. Per due motivi: in primis la riconoscibilità, lo storico dell’arte tedesco ha preso la cittadinanza italiana e vive da un decennio a Firenze, e poi per il profilo civico che alimenta la prospettiva di allargare il perimetro dei consensi pescando anche tra i moderati e i delusi del centrosinistra. L’unico dubbio e allo stesso tempo potenziale chiave di volta per un buon risultato elettorale è legato alla capacità di raccogliere voti anche nelle zone periferiche della città. Senza dimenticare il piglio battagliero che ha portato l’ex direttore degli Uffizi più volte a scontrarsi duramente con il sindaco uscente, Dario Nardella. Questa volta invece si troverà di fronte l’assessora comunale Pd Sara Funaro.
La strategia sarà quella evocata più volte da alcuni esponenti del centrodestra: rompere il silenzio totale ed entrare nella campagna elettorale solo all’ultimo minuto, così da evitare il progressivo logoramento figlio delle quotidiane polemiche e la possibilità di incorrere in scivoloni. Il copione è già ben delineato: attaccare Funaro sulla continuità con la stagione nardelliana e sui temi più caldi, la sicurezza e il turismo. Il tutto confidando nella stanchezza dell’avversaria, in pista già da 3 mesi, e con l’auspicio di beneficiare della frammentazione nel campo di centrosinistra e di riuscire a strappare un posto al ballottaggio, dove giocarsi la sfida per Palazzo Vecchio fino all’ultimo voto.
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