La Strategia
Studentati diffusi e residenze tradizionali oltre i confini di Firenze il piano anti caro affitti
L’Università ha coinvolto la Città Metropolitana. Nei giorni scorsi primo incontro e indicazioni utili: il 15 per cento di abitazioni risultano vuote
diAntonino Palumbo
Gli affitti turistici “sfrattano” gli studenti da Firenze. E l’università, in cerca di soluzioni, prova ad allargare i confini della città e del concetto stesso di studentato, bussando alla Città Metropolitana e ai comuni limitrofi per creare una Grande Firenze. Con tre declinazioni di ospitalità per i propri iscritti: lo studentato diffuso, lo studentato classico, con diversi comuni propositivi in tal senso e infine il co-housing.
Un percorso nuovo, iniziato nei giorni scorsi con un incontro operativo in Città Metropolitana fra il consigliere metropolitano delegato alla Promozione sociale Nicola Armentano, la delegata all’inclusione e alla diversità di Unifi, Maria Paola Monaco, i rappresentanti dei Comuni del territorio metropolitano fiorentino e Carlotta Ferrari, direttrice di Convention Bureau.
A puntare sullo studentato diffuso è soprattutto l’Università degli studi di Firenze, che vorrebbe trovare soluzioni valide in tempi brevi, assodato — da una disamina sullo stato degli alloggi per studenti — che una percentuale rilevante di fuori sede non trova una sistemazione a costi accessibili nella città di Firenze, mentre nell’intera area metropolitana il 15 per cento di abitazioni risultano vuote. La delegata Unifi, Monaco, ha fotografato questa opzione come un « percorso innovativo a cui anche altre realtà universitarie del Paese stanno pensando».
L’idea di uno studentato diffuso parte dalla nuova prospettiva di una “grande Firenze” «e coglie l’importanza delle connessioni territoriali che possono offrire una soluzione a un problema che i nostri ragazzi ci rappresentano ogni giorno. Per dirla innumeri, anche avere a disposizioni tremila abitazioni, vorrebbe dire andare incontro a seimila studenti».
Se gli studenti guardano all’idea come a una soluzione necessaria ma sofferta (o viceversa), i Comuni metropolitani si sono detti disponibili a effettuare uno scouting con soggetti privati, “ combattendo” a loro volta con il fenomeno degli affitti brevi.
Ma sono emerse anche idee per creare studentati “classici”. A Empoli, per esempio, il Comune ha individuato l’ex Ferrotel, sul binario 1 della stazione, di proprietà delle Ferrovie dello Stato, e non lontano la zona industriale ex Montevivo, dove si vorrebbe destinare a studentato un’area di seimila metri quadrati. «Tra affitti brevi e studentati poco accessibili, a Firenze rimane fuori tutta una domanda che in centri come Empoli potrebbe trovare risposta» sottolinea Brenda Barnini, sindaca di Empoli. Scandicci sta invece insistendo sul centro Rogers, dove può nascere in un paio d’anni uno studentato che può prevedere fino a 200 camere. «Non un albergo camuffato — sottolinea il primo cittadino di Scandicci, Sandro Fallani — ma un luogo che consenta ai ragazzi di studiare e formarsi. Poi l’obiettivo dovrà essere quello di far lavorare i giovani nelle nostre aziende e portare un rinnovamento generazionale in città».
Aperto sia allo studentato diffuso, sia alla formula classica il Comune di Lastra a Signa: dal recupero dell’Ospedale S. Antonio potrebbero nascere spazi polifunzionali per i giovani, zone di studio, formazione e coworking. Pensare a studentati classici o diffusi e a forme di co-housing fuori dalla città di Firenze non può, tuttavia, prescindere dall’efficienza e dall’accessibilità dei trasporti e dall’appeal di luoghi distanti dai punti centrali della vita universitaria. Ma i Comuni ci credono e spingono in questa direzione: «Il servizio si crea, se ci sono un centinaio di studenti interessati » spiega Alberto Mariotti, assessore di Rignano sull’Arno, dove il Comune sta pensando di cambiare indirizzo a un’area destinata a edilizia abitativa nei pressi della stazione. « C’è anche l’idea di legare uno studentato a una residenza sanitaria o un centro anziani — conclude — con una convenzione con facoltà affini a questo tipo di realtà». Unifi e Città metropolitana convocheranno a breve un tavolo di lavoro sulla questione studentati, coinvolgendo nuovi partner.