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16 Settembre 2022David Rossi, la relazione della commissione (non votata da Pd e Leu): “Lesioni sul suo cadavere non pienamente compatibili con il suicidio”
16 Settembre 2022Approvata la relazione conclusiva, Pd e LeU non votano. Tutti gli atti inviati alle Procure
Aldo Tani
«Nonostante l’impegno profuso, la prematura conclusione della legislatura non ha consentito di porre in essere alcune attività, che avrebbero consentito di arricchire in maniera significativa il corredo probatorio». Ai parlamentari della commissione d’inchiesta non sono bastati 14 mesi di lavoro per trovare una quadra sulla morte di David Rossi. Almeno a giudicare uno dei passaggi riportati nelle conclusioni della relazioni finale, votata ieri con l’astensione polemica di Pd e LeU.
Un documento corposo, 138 pagine, che nell’ultima parte elenca tutte le azioni mancate a causa del termine anticipato della legislatura. Tra queste, l’esperimento giudiziale, con l’organismo parlamentare che si sarebbe dovuto recare a Siena a settembre, le audizioni non svolte e altri accertamenti venuti meno. Di contro, il punto fermo per i commissari è costituto dalla cosiddetta «maxi-perizia», «di fondamentale valore sia per l’inchiesta parlamentare ormai conclusa, sia per i seguiti che potranno eventualmente aversi nelle competenti sedi». In quella perizia i reparti speciali dei carabinieri avevano evidenziato come quello del manager di Mps fosse un gesto volontario, pur nella difficoltà di chiarire tutte le zone d’ombra, ma i commissari non hanno emesso giudizi definitivi, passando la palla alle Procure di Siena e Genova, a cui sono stati inviati tutti gli atti, anche quelli secretati, non inseriti nella relazione per l’opposizione delle persone ascoltate.
L’ultimo giorno della commissione d’inchiesta sulla morte di David Rossi è stato segnato anche dalla spaccatura al momento del voto. Il Pd ha scelto di non partecipare, LeU non si è presentata. «Abbiamo chiesto solo un po’ di tempo in più per valutare il documento — chiarisce la deputata Pd senese Susanna Cenni — Credo che si trattasse di buon senso, considerando che la relazione è arrivata ieri notte ed è composta da oltre 130 pagine. Senza dimenticare che l’argomento è quanto mai delicato e le parole vanno pesate». Il tempo in teoria ci sarebbe stato per andare oltre il 25 settembre, perché le commissioni possono lavorare fino all’entrata in funzione del nuovo Parlamento, quindi fino al 12 ottobre.
«Pur essendoci qualche precedente, nella convocazione di commissioni per deliberare nel tempo compreso tra le elezioni e l’insediamento delle nuove Camere, ci sarebbero potuti essere problemi di numero legale. Non è usuale approvare le relazioni dopo le nuove elezioni. Per questo gli altri gruppi hanno preferito procedere oggi (ieri, ndr )», replica il presidente Pierantonio Zanettin (Forza Italia), che poi aggiunge: «Sono soddisfatto del lavoro svolto, ci sono stati i complimenti dei capigruppo e si è registrata pressoché l’unanimità». A spingere per votare il testo senza ulteriori rinvii sarebbero stati Lega e M5S.
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