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L’intervista: sul via libera alla transizione mi hanno ingannato
Per Elon Musk, fare figli è quasi un mantra. Lo ha dichiarato anche qui in Italia, sul palco di Atreju, la kermesse di Fratelli d’Italia dello scorso dicembre: «Avere bambini serve a creare una nuova generazione. Se le persone non hanno figli non ce ne sarà una». Prendendosi in parola, lui di figli ne ha 11. Ma non con tutti ha un rapporto disteso.
In una lunga intervista rilasciata al commentatore e critico vicino ai repubblicani Jordan Peterson, e pubblicata su X e sul podcast Daily wire, l’imprenditore è tornato a parlare di Vivian Jenna. Nata come Xavier, all’età di 18 anni ha deciso di cambiare sesso e anche cognome: da Musk a Wilson, come la madre. Una decisione presa per rompere ogni relazione col padre.
Musk ha dichiarato come «il figlio» — continua a riferirvisi al maschile — sia stato «ucciso dalla cultura woke», ovvero da quella che lui definisce la propaganda di estrema sinistra legata alle tematiche Lgbtq+.
Vivian Jenna è nata — come Xavier — nel 2004 in California dal primo matrimonio di Musk con l’attrice canadese Justine Wilson. Con lei Musk ha avuto altri quattro figli. Nel 2022 Vivian ha avviato le procedure per cambiare sesso, presentando anche un documento legale dove mette nero su bianco la volontà di allontanarsi dal padre: «Il nuovo nome significherà per me non solo il riconoscimento della mia vera identità di genere, ma anche l’evidenza che non voglio più essere associata al mio padre biologico».
Musk aggiunge che oggi per lui Xavier è come un «nome morto» (il termine dead name è usato dalla comunità transessuale per indicare proprio il nome abbandonato con la transizione) perché lo stesso figlio è come se fosse morto ai suoi occhi. L’imprenditore sostiene di essere stato «ingannato» per firmare i documenti necessari ai trattamenti medici per il cambio di sesso. «Non mi è stato spiegato che i bloccanti della pubertà sono in realtà solo farmaci per la sterilizzazione», racconta durante l’intervista con Peterson. E poi aggiunge: «Non avevo davvero capito cosa stava succedendo, c’era il Covid e molta confusione. E poi mi è stato anche detto che Xavier minacciava di suicidarsi». Musk assicura di voler combattere per «distruggere il virus della mentalità woke», anche sfruttando il social che ha acquistato e guida, X.
Di virus della mentalità woke scrive anche Walter Isaacson nella biografia ufficiale di Musk uscita a settembre. Ne parla come «l’anti scienza, l’anti merito e l’anti umano in generale». Oggi Vivian Jenna ha anche idee politiche lontane da quelle del padre, che secondo Musk sono state causate dalla frequentazione di Crossroads, la scuola progressista di Los Angeles. Lui l’ha definita marxista: «Pensa che chiunque sia ricco sia il diavolo. Ho fatto molte avances, ma non vuole passare il tempo con me», dice nella biografia. L’allontanamento della figlia rappresenta comunque uno dei momenti più dolorosi della vita di Elon Musk, che lo paragona alla morte, a dieci settimane dalla nascita, del suo primo figlio Nevada.