Niente “price cap” sulle bollette elettriche dei toscani ma un patto che potrebbe portare decine, forse centinaia di posti di lavoro, e una cifra di circa 400 milioni di euro per i 34 mila residenti dell’area dell’Amiata e delle colline metallifere. Denari che si aggiungerebbero alle fin qui misere royalties ( 30 milioni) e finirebbero su opere e infrastrutture cruciali per il territorio, strade e scuole, ma anche per sconti sul calore geotermico, che già alimenta il teleriscaldamento e il refrigeramento nelle case e nelle aziende. In cambio, il privato manterrebbe la gestione delle concessioni per 20 anni, in cui si impegnerebbe ad installare a tappeto i più moderni sistemi di filtraggio ( Amis) per evitare l’inquinamento. Ma anche e soprattutto a fare investimenti enormi in Toscana, pare fino a 4 miliardi. Aprendo 8 nuove centrali geotermiche, 5 a Larderello e 3 sull’Amiata, con perforazioni fino a 3 mila metri per tirare fuori il calore della terra. Il totale così da 34 passerebbe a 42 centrali in regione, con un aumento della potenza prodotta di oltre 900 megawatt. Per la Toscana una conferma come capitale incontrastata della geotermia a livello nazionale. Con gli ambientalisti una nuova battaglia in vista.
Sta arrivando alle battute finali il delicato negoziato tra la Toscana e Enel Green Power per il rinnovo delle concessioni geotermiche, in scadenza il 31 dicembre 2026 e per le quali la Regione ha scelto la strada della proroga senza gara. Una partita gigantesca, dal valore potenziale di miliardi. Se l’accordo non si trovasse entro l’anno scatterebbe la procedura di gara internazionale. Se ne sta occupando in prima persona il governatore Eugenio Giani, che nei giorni scorsi a un convegno sul tema a Volterra organizzato dai Lions con sindaci e dirigenti Enel ha svelato gli ultimi sviluppi. Confermata l’impossibilità di ottenere il “price cap” che Giani aveva ufficialmente chiesto, cioè quel meccanismo di un tetto alle bollette elettriche dei toscani ( tutti) nel caso di nuovi rincari dell’energia. Le verifiche legali che la stessa Regione ha fatto fare hanno confermato l’enorme difficoltà dell’opzione, vista la competenza nazionale. Giani sta dunque trattando per portare da 3,5 a 0,5 euro a metro cubo il prezzo del calore della geotermia, che già oggii residenti delle aree coinvolte usano per il riscaldamento e il condizionamento. Obiettivo fattibile, ha spiegato ai suoi il governatore, persuaso che oltre che per le famiglie sarebbe manna per le aziende di quei territori. Secondo Giani anche il pacchetto di richieste in opere pubbliche che i Comuni geotermici hanno formulato potrebbe essere accolto del tutto, da Enel, che in primo momento si era detta disponibile a finanziarne il 50%. La proposta di Enel ad oggi vale intorno a 400 milioni tra opere e sconti, filtra dalla Regione. Pure sui posti di lavoro per il territorio Enel Green Power, che gestisce impianti geotermici in mezzo mondo, dalla Baviera al Cile, dai 28 iniziali potrebbe ora accettare una proposta al rialzo. Giani sta molto premendo anche perchè tra le contropartite Enel accetti di realizzzare un’infrastruttura strategica per la geotermia, una nuova strada Colle Val d’Elsa- Larderello. L’intesa Regione-Enel non è ancora raggiunta, ma Giani nei giorni scorsi ha raccontato che ci sono passi avanti notevoli e un buon clima, tanto che nuovi Comuni vogliono ora entrare nel distretto geotermico ( Castell’Azzara, Semproniano, Roccalbegna e la stessa Volterra) mentre i Comuni “ dubbiosi” come Castel del Piano e Abbadia San Salvatore adesso non vogliono più uscire. L’esito della trattativa con Enel si annuncia cruciale.
di Ernesto Ferrara