L’eredità
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3 Agosto 2024
Palazzo Chigi: non c’è fondamento. Ma Giorgetti ha nel mirino le compagnie di assicurazione
Mario Sensini
ROMA Non c’è alcun progetto sul tavolo del governo che preveda di inasprire la tassazione sugli extraprofitti delle imprese in alcuni settori dell’economia. Fonti dell’esecutivo smentiscono, definendole «prive di fondamento», le indiscrezioni che da un paio di giorni circolano sulla stampa, e che hanno in parte contribuito allo scivolone in Borsa dei titoli delle banche, già finite nel 2023 nel mirino del governo.
Con un blitz maturato a Palazzo Chigi in pieno agosto, il governo decise l’anno scorso un prelievo straordinario sugli utili delle banche, che dopo un’aspra polemica nella maggioranza fu profondamente modificato e lasciato solo come alternativa a un rafforzamento patrimoniale. Nessuna banca, alla fine, ha versato quest’anno la tassa extraprofitti, e il governo ora esclude nuovi interventi. Sulle banche, come sulle società energetiche e su quelle assicurative. Anche se su quest’ultimo comparto non sono da escludersi iniziative, comunque non immediate.
Il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ha già pubblicamente sollecitato in tempi recenti, e almeno un paio di volte, una «riflessione» sui premi incassati dalle compagnie assicurative in alcuni rami. A cominciare dalla RC Auto, dove la raccolta è cresciuta nel 2023 anche grazie all’aumento delle tariffe pagate dalla clientela.
Giorgetti ha sollevato la questione sia all’inizio di luglio, all’assemblea dell’Associazione bancaria, che in audizione alla Camera sul federalismo fiscale. Parte delle imposte sull’RC Auto e di trascrizione degli autoveicoli, tra l’altro, oggi finanziano le Province e le Città metropolitane, ma secondo Giorgetti i tributi legati all’automobile seguono essenzialmente le dinamiche del settore, non garantendo una copertura finanziaria stabile e affidabile.
Utili e polizze
Il ministro dell’Economia sollecita un’«ampia riflessione» su premi e utili delle compagnie
Per finanziare le Province il ministro preferirebbe la compartecipazione a uno dei grandi tributi nazionali, come già avviene per Regioni e Comuni a cui, ad esempio, va una parte del gettito Irpef. Con l’occasione potrebbe anche arrivare una revisione del trattamento fiscale dei premi incassati dalle compagnie. «Ci sarebbe da fare una riflessione più complessiva, visti anche i risultati eccellenti di tutte le compagnie di assicurazione» ha detto Giorgetti poche settimane fa in Parlamento.
Secondo l’Ania nel 2023 la raccolta assicurativa ha toccato i 145 miliardi, con una crescita dell’1,2%. La raccolta RC Auto, però, è cresciuta del 4,3%. L’aumento, secondo le compagnie, è dovuto a un aumento del costo medio dei sinistri (5%), che ha più che compensato la riduzione del loro numero. Negli altri rami danni la crescita è stata del 7,7%, nel ramo vita del 9,2%.