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13 Marzo 2023Ma le banche europee temono l’assalto degli speculatori
13 Marzo 2023
di Giuliana Ferraino
Yellen (Tesoro) esclude un salvataggio pubblico. Chiusa un’altra banca
Il precipitoso crac della Silicon Valley Bank, la banca delle start up tecnologiche che venerdì ha fatto tremare le Borse, mandando a picco i titoli bancari di tutto il mondo, avrebbe convinto le autorità americane a mettere all’asta l’istituto di californiano, chiuso e messo sotto il controllo della Fdic, l’agenzia federale che assicura i depositi (fino a 250 mila dollari). Una decisione presa per salvaguardare i depositi custoditi nella Sbv non coperti da assicurazione (il 93%) e per arginare ricadute più ampie del fallimento, in particolare sul settore delle società di venture capital e delle banche regionali. E ieri ha chiuso un altro istituto: la Signature Bank di New York. Le offerte sono attese entro il primo pomeriggio, quando in Italia saranno le 20.
Il Tesoro americano e la Federal Reserve hanno deciso di fornire garanzie a tappeto su tutti i depositi e valuterebbero anche un programma di prestiti di emergenza per coprire le richieste dei clienti delle banche che vogliono ritirare i loro fondi. «Vogliamo assicurarci che i problemi che esistono in una banca non creino un contagio ad altre che sono solide», ha spiegato la segretaria del Tesoro americano, Janet Yellen, ieri in un’intervista tv sulla Cbs, ammettendo di aver «lavorato tutto il fine settimana con le autorità di regolamentazione bancaria per elaborare politiche adeguate a questa situazione». Yellen ha respinto l’idea di un salvataggio pubblico, ma ha spiegato di essere «preoccupata» per i depositanti: «Cerchiamo di soddisfare le loro esigenze». Un’acquisizione potrebbe essere «una possibile soluzione», ha spiegato. Sabato era stato il presidente americano Joe Biden a mandare un segnale da parte dell’amministrazione Usa, con una telefonata al governatore della California, Gavin Gavin Newsom, per parlare anche della Svb, oltre che delle alluvioni che flagellano lo Stato.
Questa mattina, alle 11.30 di Washington, si riunisce a porte chiuse, con procedura accelerata, il board dei governatori della Federal Reserve. All’ordine del giorno c’è l’esame e la determinazione del tasso di sconto che le 12 banche appartenenti al sistema delle Federal Reserve dovranno applicare alle banche commerciali.
In Gran Bretagna
Lettera di oltre 250 leader di aziende hi-tech per chiedere aiuto al governo inglese
Tra le ipotesi sulle misure da annunciare prima della riapertura dei mercati, Fed, Tesoro e Fdic avrebbero discusso anche l’ipotesi di garantire tutti i depositi non assicurati presso la Svb, per evitare la reazione di panico evocata in un lunghissimo tweet dall’investitore miliardario Bill Ackman, fondatore e ceo dell’hedge fund Pershing Square Capital Management.
In Gran Bretagna, dove la Svb aveva aperto la sua prima filiale all’estero e anche il mercato più esposto fuori dagli Usa, la Bank of London ha confermato di aver presentato una proposta formale per acquisire la controllata messa in procedura di insolvenza dalla Bank of England dopo il crac della casa madre. Ma altri gruppi sarebbero interessati, inclusi Barclays e Lloyd Banking Group. «La perdita dei depositi ha il potenziale per paralizzare il settore e riportare l’ecosistema indietro di 20 anni», hanno scritto oltre 250 leader di aziende tecnologiche al cancelliere dello Scacchiere Jeremy Hunt chiedendo l’intervento del governo. Il premier Rishi Sunak, in partenza per la California, ieri ha detto di non credere a un rischio di contagio sistemico, rassicurando che il governo sta lavorando per garantire la liquidità operativa.
Le ricadute del crac intanto si estende. In Olanda l’azienda biotecnologica Pharming ha dichiarato di avere un deposito di 45 milioni sia presso la Svb che nella filiale inglese, troppo grande per essere assicurato. In Israele, dove ieri ha chiuso la filiale locale della Svb, mentre in Borsa (aperta di domenica) gli indici dei titoli finanziari perdevano almeno il 4% a metà seduta, è stata costituita una squadra interministeriale a cui partecipa anche la banca centrale per monitorare gli sviluppi e intervenire in caso di necessità. Altre filiali della Svb sono in Danimarca, in Germania, in Svezia, in Cina e in India.