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17 Giugno 2023Pubblicato il primo bando ministeriale per il rinnovo dei direttori dei musei statali
Mauro Bonciani
Quattro righe chiudono l’era di Eike Schmidt alla guida degli Uffizi. Le quattro righe del bando pubblicato ieri dal Ministero della cultura per l’incarico di direttore di Gallerie degli Uffizi, Pinacoteca di Brera, Museo di Capodimonte di Napoli e Galleria di arte moderna di Roma, che vietano a chi abbia ricoperto l’incarico di direttore per due mandati di presentare domanda per la stessa sede. Un divieto basato «sull’applicazione del principio di rotazione degli incarichi» nella pubblica amministrazione, come spiegano dal ministero.
Nessun «veto» quindi agli stranieri, ma un fatto che porterà Schmidt lontano dagli Uffizi e da Palazzo Pitti alla cui guida era arrivato nel 2015, primo direttore straniero della prestigiosa istituzione culturale, confermato poi nel 2019 per un altro quadriennio. Nel bando non ci sono Accademia e Musei del Bargello, i cui direttori, anzi direttrici, Cecilie Hollberg e Paola D’Agostino, sono in scadenza rispettivamente a gennaio 2024 e novembre 2023 e che non potranno a loro volta ricandidarsi avendo già due mandati nel loro curriculum ed essendo arrivate a Firenze nel 2015. Il Bargello non c’è soprattutto perché Roma vuole elevarlo a museo di prima fascia (come gli Uffizi), accorpandolo con l’Accademia, creando un nuovo «super polo» cittadino. Per farlo serve un decreto ministeriale ad hoc, decreto che aggiungerà ai Musei del Bargello, che oggi gestiscono anche le Cappelle Medicee, Orsanmichele e Palazzo Davanzati, la casa del David di Michelangelo. Il nuovo assetto istituzionale potrebbe forse permettere a Hollberg e a D’Agostino di candidarsi, per la mutata natura del complesso museale, ma finché il decreto non sarà pubblicato la stessa D’Agostino non potrà saperlo. «Di certo — dice sorridendo l’esperta in scultura nata a Napoli — intanto non mi candiderò agli Uffizi. Lo farò per qualche altro bel museo».
I direttori dei musei di prima fascia non dipendono dal direttore generale dei musei del ministero della cultura, ma direttamente dal ministro della Cultura — che nella rosa dei candidati finali propone il direttore all’esecutivo che poi lo nomina attraverso il ministero della funzione pubblica — e guadagna più dei direttori di seconda fascia, in quanto dirigente di livello superiore. Intanto è partita la corsa per gli Uffizi, poltrona per cui si è fatto il nome di possibili candidati di Stefano Casciu, direttore del polo museale toscano, e di Paolo Risaliti, direttore del Museo del Novecento.
Le domande, di cittadini italiani o dell’Unione Europea, dovranno essere inviate entro il 14 luglio e ieri Schmidt ha risposto con un «no comment» alle domande sul suo futuro, se presenterà o meno domanda per un altro museo, né sul bando, che come anticipato dal Corriere Fiorentino non ha permesso un terzo mandato.
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