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22 Ottobre 2022di Maria Cristina Carratù
Una bambina di 12 anni va con un’amica al giardino di Campo di Marte, pieno di bambini, anziani, famiglie, gente che esce dallo stadio dopo una partita. In un baleno, viene circondata da un gruppetto di ragazzi e ragazze, minacciata e derubata del portafoglio. Sono le sei di pomeriggio del 18 settembre scorso, è ancora pieno giorno, e alcuni giovani che soccorrono la piccola, impaurita e piangente, le dicono che non è la prima, non è la sola ad aver vissuto la brutta esperienza. Ai giardini di Campo di Marte, a quanto pare, il bullismo violento è la regola, nonostante ci si trovi in uno degli angoli più socialmente presidiati della città. Un paio di aggressori sarebbero poi stati riconosciuti da alcuni residenti, e i genitori della bambina assalita e derubata non si danno pace: « Come è possibile che si sappia chi sono, e dove sono, e nessuno faccia nulla? » , protesta la mamma, che col marito ha denunciato l’aggressione della figlia ai carabinieri di viale dei Mille, «mi dicono che queste bande si sentono impunite, non temono né i genitori né le divise, e che molte famiglie, per paura, e anche per non sottoporre i figli aggrediti a interrogatori e colloqui con assistenti sociali e psicologi, non fanno denuncia, mentre, al contrario, servirebbe unforte segnale di reazione da parte sia dei cittadini, che delle forze dell’ordine, che delle istituzioni».
Intanto, dopo l’episodio del 18 settembre il quartiere di Campo di Marte si è mobilitato. Insieme a quella della bambina, una decina di altre famiglie con esperienze simili sta preparando un esposto per atti di bullismo da presentare alla procura della Repubblica, mentre oggi dalle 10 alle 12, e dalle 16 alle 18, davanti al bar dentro il giardino, che ha messo a disposizione la sua area esterna – è il Cerreti’s Road Bar, a sua volta preso di mira con furti e danneggiamenti, e grazie alle cui telecamere sono stati individuati, in passato, altri giovani responsabili di violenze – sarà allestito un banchino per una raccolta di firme da inviare in prefettura e in Comune “ per un giardino senza paura’’. « Il parco nasce per aggregarsi e divertirsi, non per avere paura » , si legge nel volantino che saràT A AA
distribuito all’ingresso principale del giardino, dove, però, spiega il presidente del Comitato cittadini per Firenze Simone Scavullo, che si è attivato al fianco delle famiglie, « non è stato possibile sistemare il banchino per via degli allucinanti grovigli burocratici necessari per ottenere il permesso».
Le misure che si richiedono con la raccolta delle firme sono un presidio fisso dei vigili, più frequenti pattugliamenti delle forze dell’ordine, telecamere di sorveglianza, meno burocrazia per organizzare nel giardino eventi culturali e attività ricreative, « vero deterrente contro i malintenzionati » . « Non vogliamo pattuglie accanto ai bambini che giocano, e cioè un giardino militarizzato » , dice Scavullo, « basterebbero una presenza discreta di forze dell’ordine e telecamere agli ingressi per individuare chi entra e chi esce » . E l’ideale, per il Comitato, sarebbe il ripristino del vigile di quartiere, « che, quando esisteva, conosceva tutti e tenendo d’occhio quello che succedeva». Al presidio di oggi, dice Scavullo, « ci aspettiamo di vedere anche l’assessore alla sicurezza del Comune, il presidente del Quartiere, e i capigruppo di tutti i partiti, sia del Comune che della Regione, che abbiamo invitato. La qualità della vita di un quartiere non è soltanto un problema di chi ci abita, ma delle istituzioni che devono garantirla».
Una bambina di 12 anni circondata e rapinata. La mamma: “ Molti non denunciano per paura o per non sottoporre i figli agli interrogatori”