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19 Aprile 2024Don Gambelli arcivescovo missionario «Insieme per costruire una società giusta»
La scelta di Papa Francesco, il lungo applauso all’annuncio di Betori nel Duomo di Firenze: «Sarà consacrato il 24 giugno, per il patrono»
Mauro Bonciani
Un lungo applauso, sorrisi e tanta gioia. Nessuna sorpresa nel nome del nuovo arcivescovo di Firenze: è don Gherardo Gambelli, prete fiorentino missionario, rientrato al Ciad poco meno di un anno fa, parroco alla Madonna della Tosse e cappellano del carcere di Sollicciano. Il suo annuncio è stata accolto dal clero chiamato in Santa Maria del Fiore dal cardinale Giuseppe Betori per sottolineare l’importanza della nomina, con un fiorentino sulla cattedra di San Zanobi 41 anni dopo Silvano Piovanelli e dopo quasi 16 anni di mandato dell’umbro Betori. «Sto vivendo uno “tsunami” di sentimenti, emozioni, pensieri», le prime parole di Gambelli: «Esprimo la mia ferma volontà di proseguire nella collaborazione con autorità e istituzioni della città, “gomito a gomito” per la costruzione di una società più giusta e solidale».
Emozionato, anche un po’ imbarazzato per tanta attenzione, con il clergyman e un piumino per proteggersi dal freddo, in mano la pagina con il massaggio ai fedeli che avrebbe letto poco dopo, don Gambelli si è seduto in prima fila nella cappella laterale del Duomo scelta da Betori per l’evento, proprio di fronte al suo precedessore, accanto a lui don Roberto Tempestini, che fu braccio destro di monsignor Piovanelli. È stato monsignor Giancarlo Corti, vicario generale della Diocesi che ha letto la comunicazione ufficiale del Nunzio Apostolico, Emil Paul Tscherring, sulla nomina di don Gherardo.
Dopo l’annuncio l’applauso, tutti in piedi, l’abbraccio con il cardinale Betori, che ha voluto dire due parole sul passaggio di consegne. «Come chiesa fiorentina siamo molto grati al Santo Padre per la scelta di un prete fiorentino come mio successore sulla cattedra dei santi Zanobi e Antonino. Sono lieto della scelta del pontefice di un prete fiorentino che conosce bene la Diocesi, anche prima di me che sono arrivato qui 15 anni fa; sarà consacrato il 24 giugno, festa di San Giovanni, patrono della città, fino ad allora resterò amministratore apostolico della Diocesi. La figura di don Gherardo è perfettamente in linea con il cammino della chiesa oggi sotto la guida di Papa Francesco: per questo direi che rafforza ulteriormente il legame con la chiesa di Roma, con il Papa». «Gambelli è un prete che ben conosciamo — ha spiegato Betori —, un prete che si è misurato con la concretezza della vita pastorale della nostra diocesi, per due volte come parroco. È un prete attento alla dimensione delle periferie, periferie geografiche, come missionario in Africa, periferie umane, con l’attenzione al carcere». Dunque, ha osservato il cardinale, «mi sembra molto bello che egli possa riunire queste dimensioni spirituali, pastorali e di servizio agli ultimi, in un governo illuminato della nostra diocesi». Peraltro, ha sottolineato Betori, «è il quinto vescovo, da quando sono qui, che la chiesa fiorentina dona alla chiesa universale: questa volta ce lo siamo tenuti in casa».
Poi le prime parole nel suo nuovo ruolo del parroco fiorentino, nato a Viareggio e cresciuto a Castelfiorentino. «La scelta di un prete di Firenze, in questa Chiesa fiorentina sono nato e cresciuto, è un segno grande di fiducia del vescovo di Roma verso la nostra diocesi — ha affermato — Spero di poter condividere la ricchezza dell’esperienza missionaria e di rispondere anche alla spinta verso le periferie, come ci chiede il Papa, perché è lì dove si vive la bellezza del Vangelo. Sono rientrato da appena un anno in Diocesi e non mi sarei mai aspettato che toccasse a me…». «È Gesù che ci spinge ad andare verso le periferie geografiche ed esistenziali — ha sottolineato — e anche come vescovo cercherò di essere attento alle necessità di carcerate e carcerati». Dopo la preghiera tutti in fila per congratularsi e abbracciarlo, per molti minuti.
Tantissime, e immediate, le manifestazioni di gioia della città e delle istituzioni, a don Gambelli. «Mi auguro di poterlo incontrare presto — ha detto il sindaco Dario Nardella — Il suo profilo di religioso sempre accanto agli ultimi, con una grande esperienza da missionario e da prete dei carcerati di Sollicciano, è in linea con l’anima più vera della nostra città».
«Grati a Betori, accogliamo con gioia don Gambelli. Che il suo ministero sia fonte di ispirazione e unione per tutta la nostra comunità», ha scritto sui social il governatore toscano Eugenio Giani. E Andrea Ceccherini, presidente del Coordinamento delle Misericordie dell’Area Fiorentina, ha sottolineato: «Benvenuto al nuovo arcivescovo Gambelli, missionario vicino agli ultimi. Ci unisce spirito di fratellanza, solidarietà e attenzione al prossimo».