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17 Febbraio 2023Firenze. La rettrice e l’accoglienza “Città e Università unite per trattenere i laureati”
inaugurazione dell’anno accademico
Protesta degli studenti a Palazzo Vecchio: “ Noi fuori dalla cerimonia” E poi ricordano chi si è tolto la vita “ per troppe pressioni”
diMarcello ContiSono tre le parole chiave con cui la rettrice dell’Università di Firenze, Alessandra Petrucci, decide di inaugurare l’anno accademico: «Recupero, reattività e responsabilità » . Durante la cerimonia a Palazzo Vecchio, nel Salone dei Cinquecento sono tanti i punti toccati dalla rettrice, tra cui l’inclusione ( definita « il primo obiettivo » ) e l’accoglienza degli studenti: «L’Ateneo ha ben presente questo tema, che impone una sinergia strettissima con gli interlocutori sul territorio, nella prospettiva di trasformare le presenze provvisorie, legate agli anni di studio, in scelte permanenti, per trattenere quelli che saranno i nuovi professionisti e, forse, i nuovi cittadini di Firenze».
A proposito di sinergia con il territorio, il sindaco Dario Nardella ha parlato del tema dei servizi agli studenti: «Le università vivono e interagiscono con le città ed è fondamentale affrontare, ad esempio, il problema degli alloggi. Io credo che il governo debba mettere in campo un fondo nazionale per aiutare le amministrazioni delle città universitarie».Tra gli interventi anche quello della ministra dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, in collegamento da Roma. E poi la presidente della Corte costituzionale Silvana Sciarra che ha tenuto una lezione dal titolo “ La Corte costituzionale e le Corti europee: un esercizio di costanteconfronto”. Ma a prendersi la scena sono stati anche gli studenti. Durante la mattinata un presidio dei collettivi davanti a Palazzo Vecchio protestava contro la scarsa presenza di studenti alla cerimonia: « Parlano di inclusività ma poi ci tengono fuori dall’inaugurazione del nostro anno accademico», lamentavano. Intanto sul palco Jacopo Terralavoro, rappresentante degli studenti nel Senato accademico, teneva un discorso non privo di critiche: «Lo squilibrio delle pari opportunità in tema di istruzione universitaria si va allargando e rischia di non essere più ricucibile. Abbiamo una sempre maggiore difficoltà nel far ascoltare la nostra voce di comunità studentesca». Oltre a temi come la crisi abitativa e le tasse universitarie, Terralavoro ha parlato delle pressioni sociali che spesso gravano sugli studenti e che possono avere conseguenze tragiche, come ricordano alcuni casi di cronaca recente: « Andrea, Giada, Riccardo. Questi sono alcuni dei nomi di chi, a causa delle costanti pressioni, ha deciso di compiere il gesto estremo del suicidio. Il nostro pensiero oggi va a loro, che rappresentano la necessità di cambiare una volta per tutte il paradigma universitario. Rappresentano la necessità di ridare all’università una dimensione umana».