La notaia Alessia Galdo possibile vice di Eike Schmidt in caso di vittoria. Un paladino dei comitati di Santo Spirito tra i candidati della lista civica. E un programma con due mosse museali a sorpresa: l’idea di un museo della Fiorentina da realizzarsi in un luogo simbolico della città ma non il nuovo stadio Franchi e soprattutto quella, destinata a far discutere, di “ superare” il museo Novecento. Di rivoluzionarne l’allestimento trasformandolo in museo di arte moderna e contemporanea. Demolendo il simbolo delle politiche culturali del Pd, tanto degli anni di Nardella quanto di quelli di Renzi. Dopo tramvia e scudo verde un’altra “rottamazione” eccellente.
Si presenta domani ai fiorentini, l’ex direttore degli Uffizi, a cui il centrodestra di governo ha concesso l’aspettativa a Capodimonte per consentirgli di candidarsi sindaco. Appuntamento alle 18.30 al teatro Cartiere Carrara, l’ex Tuscany Hall, sul palco i colori viola e rosso, lo slogan Firenze Magnifica, contratto d’affitto (e spese) in capo alla Lega, un paio d’ore in cui Schmidt racconterà la città che ha in mente. Quello che ha in mente il ministro della cultura Gennaro Sangiuliano lo ha fatto capire qualche sera fa alla prima del Maggio quando forse con una battuta ha detto al sindaco Nardella chi potrebbe essere la vicesindaca di Schmidt se vincesse, e cioè Alessia Galdo. Notaia, classe 1988, sarà candidata di Fratelli d’Italia in Consiglio comunale in “coppia” con Alessandro Draghi, il capogruppo uscente. Figlia del notaio pratese Gennaro, amicissimo di Sangiuliano dai tempi della comune giovanile militanza missina a Napoli e da lui indicato come vicepresidente del Maggio, moglie di Federico Albini, patron del supergruppo della logistica pratese Albini& Pitigliani e console del Kazakistan a Firenze. Galdo è una figura su cui molti ambienti del partito meloniano e della destra cittadina e toscana scommettono, non a caso sabato sera al Maggio posava in foto con Schmidt, Sangiuliano e Draghi, già pronta alla campagna. Peraltro il nome di Alessia Galdo balzò agli onori delle cronache anche a Prato nei mesi scorsi, prima che venisse scelto Gianni Cenni come candidato della destra e fu proprio il colonnello Fdi Giovanni Donzelli, molto legato a Sangiuliano, ad avanzare la proposta. Intanto ieri Schmidt ha incontrato i partiti fiorentini per il programma. Sicurezza, mobilità, casa e ambiente i temi più caldi. Ma con la cultura, “pallino” dell’ex direttore degli Uffizi, in cima alle priorità: l’allestimento del museo Novecento oggi diretto da Sergio Risaliti verrebbe del tutto modificato se il manager tedesco fresco di cittadinanza italiana diventasse sindaco. Come lo dirà forse domani.
Comincia oggi una settimana cruciale anche a sinistra. Se Cecilia Del Re appare sempre più orientata a correre da sola (i suoi comitati sono pronti) scommettendo sull’endorsement di Tomaso Montanari nel caso non presentasse la lista, Stefania Saccardi di Italia Viva dovrebbe debuttare a giorni con i “Saccafè”, caffè coi fiorentini. Ore cruciali anche per l’intesa Pd- 5Stelle, data vicina: se non andasse in porto la gauche del rettore potrebbe tornare in pista con una sua candidatura e tra i nomi spuntano quelli di Alfredo Zuppiroli, ex presidente del comitato di bioetica toscana, e Ugo Biggeri, ex presidente di Banca Etica. Un pezzo di grandi ex della sinistra fiorentina si ritrova invece domani al teatro di Rifredi, ore 17, per un evento sulla “ Convenzione democratica” che portò, nel 1994-1995, alla candidatura del “civico” Mario Primicerio a sindaco. Una riflessione promossa dal gruppo Diritti a sinistra e dagli Amici di Guido Gori, il segretario del Pds che fu tra i promotori di quell’esperienza politica. — e.f.