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20 Giugno 2023In Piazza del Campo la Graduation Day
20 Giugno 2023di Pierluigi Piccini
È divertente spigolare nei fatti che accadono in città soprattutto, per me, quando si parla di politica. Valutazioni che per quanto mi riguarda, non vanno a vantaggio di nessuno, ma si limitano al tentativo di analizzare, interpretare o ricordare ciò che accade. Questa volta le attenzioni sono cadute sul comportamento tenuto da Alfredo Monaci, una pedina importante dell’attuale schieramento che governa la città. Alfredo, mi consentirà questa libertà, si è mosso con coerenza nel voler dimostrare una certa distanza dalle scelte che la Fabio ha fatto per la sua giunta. Fatto o accettato. Ha fatto scrivere con discrezione che sì, la Micaela Papi ha frequentato la sua associazione, ma che non va accreditata a lui la nomina ad assessore della stessa. Quindi nessuna condivisione di natura politica per poi far accettare a Davide Ciacci la presidenza del Consiglio Comunale, ruolo tecnico e di dimensione non esclusivamente politica. C’è chi afferma che Ciacci per accettare la carica avrebbe preso le distanze da Alfredo, ma a noi non risulta. Al Presidente del Consiglio spettano molte competenze, la prima la redazione dell’ordine del giorno dell’assemblea consiliare. Per questo a lui fanno capo tutti gli uffici amministrativi e le stesse commissioni. Non solo: dirige i lavori dei consiglieri in aula e a lui fa riferimento lo stesso sindaco. Insomma, si tratta di un ruolo importante, che può determinare le sorti di una stessa compagine amministrativa. Se consideriamo che la scelta degli assessori si è totalmente incentrata su persone provenienti dallo schieramento che ha sostenuto tra il primo e il secondo turno la Fabio e preso atto che non c’è stata nessuna apertura all’esterno del perimetro politico sopra ricordato, allora lasciare un battitore “libero” fuori da quel contesto politico può diventare pericoloso. Del resto ognuno, per le scelte che fa, è artefice del suo futuro, nel bene come nel male.
Permettetemi una chiosa sulla possibilità di Vaselli alla Fondazione Monte dei Paschi. Personalmente non ho nulla contro il probabile designato, vorrei solo ricordare che la proposta fatta del Fondo di garanzia senese è riuscita solo a far fare una brutta figura agli amministratori del tempo di De Mossi. Basterebbe – per quanto è stata sbandierata – vedere quante operazioni è riuscita a realizzare. Ma l’aspetto peggiore di tutta la vicenda è che la compagine della maggioranza della precedente amministrazione neppure se ne è accorta.