All’ora di cena, quando la notizia dell’apparizione di Boccia viene comunicata, a Palazzo Chigi vanno su tutte le furie. È un atto di guerra, o almeno la premier e i suoi collaboratori pensano subito a un “ricatto” della famiglia Berlusconi con cui i rapporti sono gelidi ormai da un anno. E in questo caso, ragionano le persone vicine alla premier, non si può nemmeno parlare di un’ospitata “a insaputa” dei Berlusconi come fecero credere da Arcore un anno fa con i fuorionda di Andrea Giambruno motivando la teoria con la “totale autonomia di Antonio Ricci” perché solo lui è così autonomo in azienda. L’irritazione di Meloni nei confronti della famiglia Berlusconi è forte, tanto più, è il ragionamento di un dirigente di partito, che il fondatore si lamentava con gli alleati di Massimo Giletti per le interviste a Imane Fadil e Marystell Polanco sulle notti ad Arcore e che non si interrompevano nonostante le sue chiamate.
Perché intervistare la donna adesso? Non per motivi di share perché a intervistarla è stata solo La 7. Ma il sospetto è che i Berlusconi vogliano avvisare Meloni: non metta sul tavolo la privatizzazione della Rai o l’aumento del canone.
L’altro dossier di cui si sta occupando la premier con il nuovo ministro della Cultura Alessandro Giuli (i due si sono visti ieri) è il G7 che si aprirà il 19 settembre a Napoli, con una tappa a Pompei. E l’obiettivo di Chigi, che ha preso in mano la gestione del G7 della Cultura, è provare a tappare subito una falla: capire se e quali documenti riservati siano stati condivisi Sangiuliano con l’ex amante Maria Rosaria Boccia. Ora la paura è che la donna abbia avuto accesso anche ad altro oltre al programma della giornata. Nel mirino ci sarebbe il consigliere diplomatico di Sangiuliano Clemente Contestabile (a cui era rivolta la mail di Zuchtriegel sul programma) che potrebbe essere uno dei primi a saltare con Giuli ministro.