di Alessandro Di Maria
La grande manifestazione di sabato non si porterà dietro solo l’incredibile affluenza di persone, le belle immagini di una piazza e un corteo pacifista fatto di lavoratori, ragazzi, pensionati e famiglie con bambini e l’importante pagina di democrazia a cui abbiamo assistito. Ma anche un risvolto politico che può cambiare non di poco gli equilibri regionali. In un futuro prossimo, ma anche a più ampia gettata. Quei cinque minuti di confronto voluti dal presidente della Regione Eugenio Giani con il leader del M5S Giuseppe Conte in cui gli ha chiesto di lavorare insieme per le prossime amministrative di maggio, tra cui Pisa, Siena e Massa, sono un palese esempio di riposizionamento sulle prossime alleanze. Poi però c’è da vedere cosa faranno gli esponenti regionali grillini, che esplicitano meglio il « vediamo » pronunciato da Conte: «Stiamo osservando con molta attenzione l’avvento di Schlein nel Pd — osserva il deputato ed ex consigliere regionale Andrea Quartini — ma ancora è prematuro pensare che ci possano essere delle condivisioni serie da un punto di vista programmatico, perché le distanze sono ancora evidenti, come per il riarmo dell’Ucraina o per l’agenda sociale » . Il problema a livello regionale appare maggiore: « Qui le distanze sono ancora più grandi, come per l’aeroporto, il rigassificatore, la multiutility, la Medioetruria, tutti temi su cui ci sono distanze abissali. Al momento non vedo come si possa arrivare a una convergenza » . Tutto questo riguarda un futuro più lontano, quello più prossimo è legato alle amministrative con Pisa, Siena (dove per il centrodestra è definitivamente caduto il nome di Montomoli, in pole c’è Nicoletta Fabio) e Massa città principali al voto: «In due anni e mezzo io non ho ricevuto mai una telefonata dal presidente Giani che mi chiedessedi partecipare a qualunque cosa, a qualunque confronto — attacca la coordinatrice regionale e capogruppo in Regione del M5S Irene Galletti — che Giani si avvicini al nostro leader mi sembra un opportunismo che non fa onore alla carica che ricopre » . La strada sembra chiusa per possibili alleanze politiche a maggio, con il Pd che ha già scelto per Pisa Paolo Martinelli, a Siena Anna Ferretti, mentre a Massa la partita è ancora tutta da giocare, anche se i dem continueranno a lavorare per costruire un fronte comune con il M5S su tutti i fronti: « Sono tutte situazioni molto differenti tra loro — continua Galletti — a Massa fin da subito l’alleanza non è stata prevista, su Pisa avevamo aperto dei cantieri, ma ci siamo ritrovati dall’oggi al domani a essere di nuovo dei reietti.Per carità Martinelli è persona stimata, poi però non si può prescindere da una riflessione più ampia. Infine a Siena l’idea continua a essere quella di andare da soli».
E se dalla parte del M5S questo avvicinamento di Giani a Conte va preso con le molle, dalla parte di Italia Viva la risposta è molto dura: «Mi pare che le parole di Giani siano un goffo tentativo di riposizionamento dopo aver straperso il congresso regionale e nazionale — inveisce l’eurodeputato e coordinatore regionale di Iv Nicola Danti — una specie di captatio benevolentiae verso la nuova leadership del Pd essendo ormai partita la corsa per la sua successione tra due anni e mezzo. Gli faccio gli auguri e un in bocca al lupo. Poi voglio vedere come farà il Pd con l’aeroporto, il termovalorizzatore, il piano regionale di sviluppo o i rifiuti » . A Pisa e Siena Iv non correrà di sicuro con i dem. « Il Pd si deve chiarire le idee, che questo tentativo lo faccia Giani con la sua storia politica, le idee che ha mi sembra un po’ inverosimile — aggiunge Gabriele Toccafondi — noi andremo avanti per la nostra strada, il Pd dirà cosa vuole essere e con chi vuole stare». Il capogruppo in Consiglio regionale Stefano Scaramelli, almeno per adesso, non vede sconquassi in Regione: « Di questo se ne parla dal giorno dopo le elezioni, ma io in questi anni ho visto che il Pd è venuto più dietro alle nostre idee che a quelle del M5S».
Nell’ala schleiniana del Pd ovviamente l’avvicinamento di Giani a Conte è visto di buon occhio. « Noi l’avremmo portato avanti da molto prima per la costruzione di un campo largo » racconta un esponente di punta della mozione Schlein. Ma anche tra i bonacciniani c’è chi la pensa allo stesso modo: « Va bene l’allenza con il M5S, mai dire mai quando si parla di intese. Bene che ci sia il dialogo, d’altra parte questa riflessione è stata fatta tra di noi anche nelle scorse settimane».