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24 Ottobre 2023La Uil: mancano 560 milioni, il governo intervenga su payback e altri rimborsi
Giulio Gori
Il presidente della Regione Eugenio Giani chiama in causa il governo, a partire dalla sanità. I circa 180 milioni di euro in più che arriveranno alla Toscana, e che Giani aveva inizialmente salutato come «una boccata d’ossigeno», non bastano a far quadrare i conti. Non solo perché, gran parte di quella cifra, secondo la Regione, sarà destinata a coprire gli adeguamenti di salario dei sanitari, ma anche per la grande incognita dei rimborsi del payback dei dispositivi medici, ancora non erogati.
«Come figura istituzionale — si sfoga Giani — non voglio ridurre il giudizio sul governo a una polemica politica. Sicuramente, quando affronto i temi della sanità, dopo tutto quello che si è pensato che dovesse avvenire dopo la pandemia, l’azione è stata chiaramente insufficiente. Quando affrontiamo questioni quali quelle del lavoro, o la scuola, la formazione, vedo onestamente che si poteva fare molto, molto di più. Oggettivamente, a un anno di distanza dalle elezioni tanti degli aspetti che erano stati affrontati con determinazione dal Governo Draghi, potevano essere portati avanti con più autorevolezza, molta più forza e molti più risultati».
L’affondo del presidente toscano arriva nel giorno in cui la Funzione pubblica della Uil lancia l’allarme sulla situazione dei conti della sanità: «La sanità toscana verso il commissariamento?», è l’interrogativo che il sindacato si pone, esprimendo «grandissima preoccupazione per la situazione finanziaria che presenta una forte difficoltà economica pari a 560 milioni di euro». Per Flavio Gambini e Pietro Casciani, infatti, «mancano all’appello i rimborsi all’aumento dei costi sostenuti durante la pandemia e di quelli energetici», ma ancora «più decisamente mancano i rimborsi cosiddetti payback che le Aziende fornitrici degli ausili sanitari debbono, per legge, restituire alla Regione Toscana e che ammontano a 600 milioni. Le aziende fornitrici di tali ausili hanno scelto di aprire contenziosi legali contro lo Stato e le conseguenze sono pesanti per il Servizio sanitario regionale».
Il governo si è infatti accollato metà del gettito del payback che era dovuto per il 2022, ma manca all’appello l’altra metà e per l’anno in corso non c’è ancora alcuna garanzia. Così, il sindacato — che chiede al governo di farsi carico in via cautelativa del payback non pagato — incalza: «Qualora si arrivasse, sciaguratamente al commissariamento, saremmo dinanzi a una crisi irreversibile della sanità toscana dato che scatterebbe subito il blocco delle assunzioni con le immaginabili conseguenze per i servizi e per i cittadini. Il governo deve intervenire».
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