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30 Marzo 2023I guai fisici di Francesco e le voci sulle dimissioni. Ma finora ha ripetuto: «Si governa con la testa»
La salute
di Gian Guido Vecchi
L’idea di lasciare solo per «l’incapacità di valutare le situazioni»
CITTÀ DEL VATICANO L’essenziale lo ha ripetuto spesso, specie nell’ultimo anno, quando gli acciacchi e l’avanzare dell’età alimentavano le voci consuete di dimissioni («se stiamo a sentire il “chiacchiericcio”, beh, allora bisognerebbe cambiare Papa ogni sei mesi!») e Francesco spiegava, con buona pace di chi non aspetta altro: «Si governa con la testa». Non è insomma questione di salute fisica, anche se, certo, Francesco ha compiuto 86 anni a dicembre e i problemi non sono mancati.
A gennaio scherzava con l’Associated Press che gli chiedeva come stesse: «Potrei morire anche domani, ma dai, è tutto sotto controllo. La mia salute è buona. E chiedo sempre la grazia, che il Signore mi dia il senso dell’umorismo». E una ventina di giorni fa, alla tv svizzera che gli chiedeva quanto fosse cambiato, in dieci anni di pontificato: «Sono vecchio. Ho meno resistenza, quella del ginocchio è stata un’umiliazione fisica, anche se adesso sta guarendo bene». Il ginocchio è il destro, affetto da quello che diversi medici hanno ipotizzato sia una gonartrosi ma Bergoglio ha sempre sostenuto fosse «una piccola frattura dovuta a una caduta». Fatto sta che il dolore, da maggio dell’anno scorso, lo ha spesso costretto in sedia a rotelle e a una serie di trattamenti che a quanto dice hanno funzionato: «Grazie a una buona terapia e alla magnetoterapia, al laser, l’osso si è saldato… Sto già camminando, mi aiuto con il carrello, ma sto camminando». Il tutto, del resto, è reso più arduo dalla sciatalgia cronica che lo affligge da anni, tanto da fargli indossare scarpe ortopediche per agevolare la camminata e correggere la postura dell’anca.
Più complicata la stenosi diverticolare al colon che a luglio del 2021 lo costrinse al primo ricovero di undici giorni al Gemelli e a un’operazione chirurgica in anestesia generale («ho 33 centimetri di intestino in meno»), anche perché è stato lo stesso Papa a rivelare in gennaio che «la diverticolite è tornata». È l’unica operazione che abbia subito di recente, a parte un piccolo intervento di cataratta avvenuto in gran segreto nel 2019, nella Clinica Pio XI di Roma, e rivelato solo diversi mesi dopo. Per il resto bisogna risalire al 1957, quando aveva 21 anni e subì l’asportazione del lobo superiore del polmone destro a causa di tre cisti, «sono andato vicino a morire». Il quotidiano argentino La Nación ha parlato anche di un’operazione alla cistifellea quand’era un giovane provinciale dei gesuiti argentini e di un «pre-infarto» nel 2004, già arcivescovo di Buenos Aires, un problema cardiaco che non ha poi avuto conseguenze.
Francesco non ama che si parli della sua salute. Però è stato chiaro, rispetto alle sue responsabilità da pontefice. Durante il viaggio in Congo, il 2 febbraio, aveva spiegato ai confratelli gesuiti di considerare «che il ministero del Papa sia ad vitam» e non pensare alla possibilità di dimissioni, aperta da Benedetto XVI, se non in casi eccezionali: un impedimento improvviso che gli impedisca di essere «pienamente cosciente», eventualità per la quale ha firmato fin dal 2013, come del resto i predecessori, da Paolo VI a Ratzinger, una lettera di rinuncia; oppure se sentisse «le forze venir meno», come Benedetto. In occasione dei dieci anni di pontificato, parlando sempre alla tv svizzera, è stato più preciso sulle ragioni che potrebbero portarlo alle dimissioni: «Una stanchezza che non ti fa vedere chiaramente le cose. La mancanza di chiarezza, di sapere valutare le situazioni. Anche il problema fisico, può darsi. Su questo domando sempre e seguo i consigli. Come vanno le cose? Ti sembra che devo… alle persone che mi conoscono, anche ad alcuni cardinali intelligenti. E mi dicono la verità: continua, va bene. Ma per favore: gridare a tempo».