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29 Febbraio 2024Appello di Speranza sul Biotecnopolo «È fondamentale, le risorse ci sono»
L.G.
Un incoraggiamento alla Regione sulla gestione della sanità, funestata dai tagli e dell’aumento dell’Irpef regionale, e un assist nella battaglia per il Biotecnopolo di Siena, bloccato in un limbo da quasi due anni con lo scienziato, Rino Rappuoli, a evocare il passo di addio. A lanciarle è il deputato dem ed ex ministro della Salute, Roberto Speranza, superando le polemiche legate alla presentazione, inizialmente non comunicata, del suo libro «Perché guariremo, dai giorni più duri a una nuova idea di sanità» in Consiglio regionale. Presenti, oltre ai numerosi dirigenti sanitari e vertici regionali anche il governatore, Eugenio Giani, e il sindaco, Dario Nardella. «Il biotecnopolo è un progetto molto rilevante ed è fondamentale che questo progetto vada avanti perché serve al Paese. Le risorse, 340 milioni di euro che avevo individuato, già ci sono», esorta Speranza proprio mentre il caso ritorna in Parlamento attraverso un’interrogazione depositata alla Camera dai parlamentari toscani. Lo stesso atto sarà poi presentato in Senato. «Il richiamo accorato e forte di uno scienziato come Rappuoli conferma tutte le nostre preoccupazioni», spiega il neocommissario senese del Pd, Marco Sarracino secondo cui «è del tutto evidente l’imbarazzo della destra». Poi l’ex ministro della Salute affronta il nodo della sanità toscana: «La Regione ha fatto il massimo possibile, Giani e Bezzini hanno fatto un lavoro straordinario. Voglio dire una cosa ai toscani: quando si taglia sulla sanità pagano di più le regioni che hanno la sanità più forte, per questo serve ancora di più che ci siano le risorse». Intanto il presidente dell’assemblea toscana, Antonio Mazzeo, tenta di chiudere le polemiche sulla riservatezza della presentazione che alla fine non è stata a porte chiuse: «Nessun mistero e nessuna polemica. L’ok a ospitare questa presentazione, insieme a molte altre iniziative, è stato dato all’unanimità nell’ultima seduta di ufficio di presidenza. Forse semplicemente Torselli non è stato avvisato dai suoi colleghi».
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